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Tartufaie naturali devastate dalle zappe. Occorrono maggiori controlli.

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ALTO VASTESE - Segnalazioni di abusi e comportamenti scorretti per quanto riguarda la raccolta dei tartufi giungono dal comprensorio montano del Vastese, un territorio che vanta una naturale vocazione alla produzione spontanea del delizioso fungo. Nei giorni scorsi alcuni raccoglitori locali si sono imbattuti, nel bosco in località Quercia Sola, nelle vicinanze di frazione Taverna di Schiavi di Abruzzo, in altri tartufai che stavano utilizzando degli utensili non consentiti per la raccolta del prezioso e delicato prodotto naturale. Pare infatti che i tartufai, provenienti tra l'altro da fuori regione, stessero impiegando delle zappe non ammesse dal regolamento vigente. Scavando con quegli arnesi, senza l'ausilio dei cani, spiegano gli esperti, si arrecano danni consistenti alle tartufaie. C'è il rischio infatti che dopo aver letteralmente zappato una certa area essa non sia più fruttifera, cioè non produca più tartufi, con evidente danno ambientale e impoverimento delle risorse territoriali. I tartufai locali, notata la presenza dei colleghi che stavano utilizzando metodi poco ortodossi e addirittura dannosi per l'ambiente, hanno immediatamente avvisato il Corpo Forestale dello Stato, tuttavia in seguito alla segnalazione non è stato inviato personale sul posto per effettuare i dovuti controlli. ''Chiediamo maggiori controlli sul territorio, - dicono alcuni tartufai del Vastese - perché altrimenti al danno già arrecato al settore dalla siccità degli ultimi mesi, si aggiunge ora quello di chi usa zappe e arnesi non permessi. Come possiamo tutelarci di fronte a questi abusi? Zappare un'area significa distruggere la tartufaia naturale per sempre, questo dovrebbero capire i nostri colleghi che usano le zappe invece dei cani. Maggiori controlli da parte delle autorità preposte sarebbero assolutamente necessari, altrimenti siamo impotenti''.
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