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Assessore decaduto Comunità Montana, il dibattito continua.

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In merito a questo articolo apparso su Nuovo Molise, la cui versione leggermente diversa (tratta dal sito del giornalista che ha firmato il pezzo)riportiamo di seguito, riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra lettrice. Articolo su Nuovo Molise, tratto dal sito web del giornalista. GISSI - Capito casualmente alla Comunità montana mentre sta per riunirsi la Giunta prima che arrivi il segretario. Vedo, nella stanza del presidente, gli assessori seduti attorno a lui, entro e faccio per salutarli. L'occhio mi va subito su Lelio Masciulli. Scherzando gli dico: ''We, tu stai ancora qua nonostante le fucilate che ricevi quotidianamente e concentri-camente da minoranza e stam-pa''.E lui, con la bonomia, che gli è propria risponde: ''E che dovrei fare ? Starmene a casa e prendere lo stesso l'indennità ?''. Poi con uno scatto d'orgoglio, di cui solo le persone miti sono capaci, mi fa ''Continuerò come è giusto, a lavorare fino a che non verrò sostituito''. E' in questo momento che intervengono i suoi colleghi e capisco di aver messo il dito nella piaga. Infatti sono tutti dispiaciuti i membri della Giunta della Comunità Montana di Gissi per i continui attacchi che ricevono. Qualcuno dice: ''Complessivamente per portare avanti questo Ente in un anno noi tutti (sei assessori più il presidente, n.d.r.) riceviamo lordi novantadue mila euro, la metà di quanto prende un solo consigliere regionale'' E all'indennità di carica di un consigliere regionale vanno aggiunti i rimborsi per portaborse, viaggi ed appannaggi vari. Chiarisce un altro assessore: ''Mai uno di noi ha preso un euro per viaggi e missioni, pur avendone titolo''. A uno come Masciulli 470 euro di indennità non gli rimangono nemmeno tutti, perché a Gissi ci deve pur venire per le sedute di Giunta e Consiglio. ''Inoltre - rammenta ancora un altro suo collega - con delibera del sei febbraio scorso questa giunta si è autoridotta l'indennità del 10%''. Ma è a questo punto, che autorevolmente interviene il presidente Carilli, bloccando i suoi collaboratori e li invita a non cadere nella trappola di chi sposta il discorso dal problema vero, che è politico vero. I piccoli centri sono sottoposti ad un forte giro di vite. Prima hanno subito degli spopolamenti che ne hanno depauperato la stessa essenza vitale, poi gli hanno accorpato medici e parroci, quindi hanno ridotto il personale delle poste e col turn over bloccato le assunzioni nei comuni. In pratica ''i piccoli centri sono stati isolati e le popolazioni messe in solitudine.'' Una solitudine alleviata dai soli amministratori locali (di centro o di destra o di sinistra, poco importa) che restano gli unici a rappresentare lo Stato e le Istituzioni. Mettere assessori alla berlina e rappresentarli come persone attaccate a trecento euro mensili (tanto resta tolti i viaggi), contribuisce ad isolare ulteriormente le popolazioni. Demolire la politica e i politici significa creare dei vuoti, che comunque saranno riempiti e non certo da poteri democratici o popolari. Mentre si parla delle difficoltà che affrontano le popolazioni del vastese interno e di quelle che affrontano i loro rappresentanti cala un gelo nella piccola stanza di Carilli. Forse la memoria dei presenti corre ai volti dei ''loro'' anziani bisognosi di sanità e dei ''loro'' giovani bisognosi di lavoro, a favore dei quali fa politica chi ne ha passione. Che sono trecento euro (o anche mille) al mese per chi ha deciso di stare a servizio di tanta povera gente, in posti dove adesso sono carenti pure i preti ? Orazio di Stefano LA LETTERA DELLA NOSTRA LETTRICE: GISSI - Continua a sollevare polemiche e ad animare il dibattito la questione dell'assessore della comunità montana Medio Vastese, Lelio Masciulli, che, da oltre un anno, nonostante sia decaduto perché non rieletto nel suo comune di provenienza, continua a rimanere in carica, percependo quindi, senza averne titolo, la prevista indennità. In contrasto con quanto stabilito dallo statuto dell'ente, la surroga dell'assessore decaduto non è stata ancora effettuata per evidenti difficoltà di accordo politico tra i due maggiori partiti della coalizione di maggioranza, Margherita e DS. Incurante del disposto statutario, il semplice cittadino, perché non rieletto, Lelio Masciulli, ha commentato alla stampa: ''Continuerò, come è giusto, a lavorare fino a che non verrò sostituito''. In merito alla delicata questione riceviamo e pubblichiamo la lettera di una nostra affezionata lettrice, dando voce, per una volta, non ai ''volponi'' della politica che cercano di giustificare l'indifendibile, ma ai semplici cittadini, con i soldi dei quali viene pagata l'indennità all'assessore decaduto. ''Mi sento offesa nella mia intelligenza nel leggere le argomentazioni risibili di chi, attaccato alla poltrona, cerca di giustificare, contro ogni logica e contro la morale, la sua permanenza in carica nella giunta della comunità montana. La cosa che più mi lascia basita è che le illogiche giustificazioni dell'assessore decaduto siano condivise e sopportate dal presidente dell'ente montano e dagli altri componenti della giunta, colpevoli, tra l'altro, di non porre fine ad uno stato di palese illegalità, per via di mere beghe politiche. Non è questione di cifre, non conta l'importo della somma percepita quale indennità di carica, ma di moralità, una parola probabilmente assente dal vocabolario della politica. Un assessore decaduto non ha alcun diritto a rimanere in carica, né tantomeno a percepire un'indennità, si trattasse anche di un solo centesimo. Il signor Maciulli, è un semplice cittadino, proprio come me oserei dire, l'unica differenza è che io percepisco una misera pensione per la quale ho regolarmente versato i contributi, mentre all'illustre ex assessore viene regalata un'indennità, da oltre un anno, soldi di noi contribuenti. E poi vorrei sapere cosa c'entrano con questa questione lo spopolamento dei centri montani, l'accorpamento delle parrocchie e degli uffici postali, la solitudine, le problematiche degli anziani e dei giovani. Patetiche sciocchezze, fumo negli occhi dei cittadini, per spostare l'attenzione dall'illegalità di un assessore che rimane in carica indebitamente. Una disgustata pensionata del Vastese''.
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