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''Ci avete copiato il programma!''. Accuse di plagio per la lista Per Castelguidone.

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CASTELGUIDONE - ''Ci avete copiato il programma'', questa è in estrema sintesi l'accusa mossa dai candidati di ''Nuova alba per Castelguidone'' nei confronti degli sfidanti della lista ''Per Castelguidone'', che è emersa nel corso dell'ultimo comizio di piazza. L'accusa di plagio riguarda la compagine guidata dal candidato sindaco Gabriele Di Paolo, il quale avrebbe attinto a piene mani dai punti programmatici altrui. Il candidato Amodio Di Paolo è stato il primo a sollevare la questione: ''Il programma depositato all'atto della presentazione della lista è diverso da quello che avete distribuito agli elettori, forse la preoccupazione di formare a tutti i costi una lista contro di noi è stata maggiore di quella di stilare un programma. Solitamente intorno ad un programma condiviso si costruisce una lista, mentre voi avete fatto il contrario''. Sulla stessa lunghezza d'onda la candidata Linda Mancini, capogruppo di maggioranza nella passata amministrazione. ''Il primo programma della lista Per Castelguidone, quello affisso all'albo, è scarno, evidentemente redatto con fretta e superficialità, mentre il secondo è molto simile al nostro. Siamo lusingati che abbiate preso largamente spunto dal nostro programma, - ha aggiunto sarcasticamente Linda Mancini - ma ciò denota anche una mancanza di serietà e di rispetto nei confronti degli elettori. Non è possibile, in queste condizioni, confrontarci sul programma, come suggerisce il candidato sindaco Gabriele Di Paolo, perché i due programmi sono identici, ma noi rivendichiamo la paternità di quei punti programmatici. Non avete avuto nemmeno il buonsenso di cambiare la forma delle frasi riportate''. Ed ha risposto poi alle accuse di aver seminato discordia e divisione nel paese, la ex capogruppo: ''Rispedisco al mittente le accuse, non c'è nessun clima di sospetto o disgregazione sociale in paese, tanto è vero che non mi risulta che alla porta del candidato sindaco Di Paolo ci sia stata la fila di persone pronte a candidarsi contro di noi, al contrario avete avuto grosse difficoltà a formare la lista. Non capisco davvero il senso di questa crociata contro Mario Cicchillitti (l'ex sindaco,ndr). Lui ha diritto di presentarsi come il nuovo che avanza, perché ha rotto tutti i legami con il passato, mentre il candidato Gabriele Di Paolo rivendica i diritti che gli sono stati negati nel '90 e apre le porte alle menti che furono responsabili di quelle vicende''. Nel 1990 si verificò una sorta di ribaltone, per cui Di Paolo, che in base agli accordi avrebbe dovuto fare il sindaco, si ritrovò isolato in minoranza. Il candidato Giuseppe Di Paolo ha parlato dei due anni e mezzo della passata amministrazione: ''Abbiamo trovato una difficile situazione finanziaria, con anticipazioni di cassa e creditori pagati in ritardo, quindi abbiamo dovuto prima far fronte a questi problemi''. Il candidato sindaco Mario Cicchillitti, dopo aver sottolineato la ''gravità'' della diversa versione del programma depositato rispetto a quella distribuita agli elettori, ha risposto ad alcune accuse mosse dall'avversario. ''Non dipingermi come colui che semina odio e divisione in paese. Sono sorpreso di questi attacchi personali. Non è vero che ho portato avanti un progetto studiato a tavolino per far fuori Roberto Di Stefano. Non avrei mai messo a rischio l'intero paese per questi scopi, tra l'altro mi sono dimesso dopo metà legislatura, se fosse vero quello che dici avrei potuto farlo prima, in modo da potermi ripresentare per due mandati consecutivi. In merito alle mie dimissioni, sulle quali chiedi spiegazioni, hai in lista persone molto informate sui fatti. Per quanto riguarda gli atti trasferiti in Procura, non sono tenuto a dare spiegazioni in pubblica piazza''.
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