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Il comizio di chiusura di ''Nuova alba per Castelguidone''

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CASTELGUIDONE - La replica alle accuse lanciate del candidato sindaco avversario è stata affidata ai candidati consiglieri della lista ''Nuova alba per Castelguidone'', seguendo, anche nel comizio di chiusura, quella che è stata una costante di tutta la campagna elettorale, cioè una posizione abbastanza defilata da parte del candidato sindaco Mario Cicchillitti (Margherita). Il candidato consigliere Amodio Di Paolo ha stigmatizzati il comportamento del candidato sindaco avversario che avrebbe condotto una campagna elettorale ''incentrata soltanto a screditare l'ex sindaco Mario Cicchillitti''. ''Condanno la mancanza di etica nel comportamento di chi insinua addirittura che in caso di vittoria allontaneremo persino il nostro parroco dalla comunità'', ha tuonato Amodio Di Paolo. La ex capogruppo di maggioranza, Linda Mancini, è tornata sulla questione del plagio, cioè della copiatura del programma elettorale, facendo precisi e puntuali riferimenti ai due documenti, in una sorta di comparazione sinottica. L'intervento più appassionato e applaudito è stato senza dubbio quello dell'ex vicesindaco Romualdo Di Stefano, considerato l'alfiere, l'uomo di attacco, il vero portabandiera della lista, che già nel corso dei precedenti comizi ha avuto duri scambi di vedute con gli avversari. Rivolgendosi al candidato sindaco antagonista, Romualdo Di Stefano ha detto con la usuale chiarezza: ''Non sei riuscito a fare una lista come volevi e hai dovuto accettare le imposizioni dettate da altri. Questa è la verità. Hai delle gerarchie da rispettare, e devi fare rapporto come un buon soldatino a fine giornata. Sappiamo tutti che il dottor Finarelli (più volte sindaco di Castelguidone in passato, ndr) ti ha designato come suo successore, passandoti il testimone. E' arrivato il momento di togliere quella maschera di bravo ragazzo che ti sei costruito dopo il '90. Hai alluso al fatto che io devo ringraziare qualcuno per la candidatura, Roberto Di Stefano che mi avrebbe iniziato alla politica, ma io, a differenza di te, non ho mai abbassato la testa, non mi sono mai venduto come hai fatto tu, solo per una rivincita personale, per riscattarti dalla disfatta del '90. Riguardo alla nostra crisi e alle dimissioni del sindaco Cicchillitti, sulle quali continui a chiedere spiegazioni, sai bene che il responsabile è Roberto Di Stefano, per suo orgoglio personale, ha condotto il comune al commissariamento, e che ora muove le fila della tua lista. Spiegami infatti chi c'è dietro le candidature di Umberto Meo e Lidio Meo se non Roberto Di Stefano. Si sta verificando l'identica situazione del 1990, e tu, che fino ad oggi hai vissuto in letargo, ora ti presti, come allora, ad essere manipolato da altri''. Tornando alla metafora scacchistica, utilizzata già in precedenza, che ha dipinto Romualdo Di Stefano come un alfiere e Gabriele Di Paolo come il re avversario, l'ex vicesindaco ha concluso così il suo intervento: ''Cittadini, con le vostre mani muovete l'alfiere nello scacco matto al re''. Ha chiuso il comizio, con un breve intervento, il candidato sindaco Mario Cicchillitti: ''Non abbiamo nessuna regia occulta dietro e sono rammaricato per tutte le accuse personali che mi sono state rivolte dagli avversari. Sono ancora qui, dopo un solo mese dalle mie dimissioni, a testa alta, a chiedere il consenso dei cittadini''.
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