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Plemiche sugli usi civici, la replica dell'ex sindaco Rodrigo Cieri

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CELENZA SUL TRIGNO - Alle accuse di inerzia in merito alle delicata questione degli usi civici, scagliate nei giorni scorsi, a mezzo stampa, contro la precedente amministrazione comunale dal professor Giovanni Serafini, giunge la pronta replica dell'ex sindaco Rodrigo Cieri. ''La giunta, solo dopo la diffida della regione Abruzzo, ha affidato l'incarico di redigere la verifica demaniale. - spiega l'ex primo cittadino - Il consiglio ha deliberato di istituire una commissione per l'analisi dell'argomento, ha sostenuto il disegno di legge regionale per il riordino degli usi civici proposto dalla Coltivatori diretti ed ha coinvolto gli altri comuni del territorio e le comunità montane di Torrebruna e Gissi. La giunta fatto propria la relazione tecnica dell'architetto Domenico Aquilano e la relazione storica del professor Costantino Felice, nonché il verbale della suddetta commissione ed inviato il tutto alla regione Abruzzo''. ''La Direzione agricoltura, - continua nella sua replica Rodrigo Cieri - diffidava questo comune alla pubblicazione della verifica, altrimenti sarebbe stata interessata la magistratura contabile. L'amministrazione comunale ha allora organizzato un'assemblea pubblica con il funzionario della Regione, geometra Di Marco, che ha chiarito ai presenti i contenuti della legge relativa agli usi civici e le modalità per l'affrancazione. Inoltre la giunta ha inoltrato alla Regione il ricorso e le osservazioni alla verifica demaniale nell'interesse della cittadinanza. Nel ricorso, allo scopo di evitare ad alcuni cittadini le spese per l'affrancazione, si fa presente che superfici di terreno non trascurabili sono state considerate erroneamente ad uso civico''. L'amministrazione avrebbe mostrato impegno e interesse alla problematica, da respingere quindi le accuse di inerzia, secondo l'ex sindaco, il quale continua rispondendo direttamente al suo accusatore: ''Il professor Serafini, ha dimostrato la sua vasta, precisa e profonda erudizione sugli usi civici, nel ricordare 'dura lex, sed lex' esprimeva il suo timore che l'amministrazione avesse fretta di procedere per fare cassa. Non abbiamo avuto fretta, ma abbiamo operato producendo tutti gli atti possibili, con commissioni, consigli comunali, giunte municipali, un'assemblea informativa, con spiegazioni ai numerosi cittadini che hanno chiesto chiarimenti nelle sede municipale, inoltrando ricorso ed osservazioni. Se avesse voluto far cassa l'amministrazione avrebbe proceduto un anno e mezzo fa alla pubblicazione della verifica, invece si è vista costretta solo a seguito di diffida presso la magistratura contabile''. In chiusura Rodrigo Cieri aggiunge: ''L'amministrazione non ha dormito né è stata tranquilla e non ha nascosto nulla. Si sarebbe aspettato, invece, un aiuto concreto, il suggerimento di un percorso praticabile per andare incontro ai cittadini, così come hanno fatto gratuitamente alcuni tecnici e lo storico Costantino Felice. Le nostre pressioni sui politici hanno prodotto un miglioramento della legge, nel senso di un abbattimento maggiore. Si può non ottemperare ad una legge soltanto perché la si ritiene ingiusta? La demagogia non giova a nessuno''.
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