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Onori al comandante Colangelo

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SCHIAVI DI ABRUZZO - ''Questo presidio, posto a difesa dei cittadini nei gravi momenti del pericolo, è dedicato al ricordo del comandante Eduardo Colangelo. Dal suo esempio traggano i vigili del fuoco la determinazione per essere partecipi protagonisti dell'azione nel dolore altrui, sempre sentendolo proprio. Fedele al suo insegnamento chi comanda si impegni nell'intransigenza verso sé stesso, nello studio delle discipline per compiere i più difficili e temerari interventi, per condividere con umiltà i compiti e le condizioni di ogni subalterno. Tutti gli appartenenti al corpo apprendano da Eduardo la cristiana eroicità delle virtù, la sorridente serenità nell'ora dell'impegno comune, il voto alla rinuncia, la modestia e la disciplina. Le amate montagne della materna terra forte e gentile, testimoni immutabili, custodiscano e benedicano''. Sono le parole dell'epitaffio scolpito sulla lapide commemorativa della sede operativa provinciale del Vigili del Fuoco di Isernia, proprio nei giorni scorsi intitolata alla memoria dell'ingegner Eduardo Colangelo, comandante generale del corpo nazionale nel 1969, figlio illustre di Schiavi di Abruzzo dove nacque il 3 febbraio del 1906. Una solenne cerimonia di intitolazione, alla presenza delle massime autorità civili e militari, dal Prefetto al sindaco di Isernia, ai comandanti dei vari corpi armati, agli amministratori dei comuni limitrofi, fino al sottosegretario agli Interni, onorevole Ettore Rosato, e ovviamente al comandante provinciale del corpo Vincendo Palano e all'attuale capo dipartimento Ing. Mazzini, un grande onore tributato alla memoria di un uomo che, a distanza di un quarto di secolo dalla sua dipartita, ha ancora molto da insegnare ai ''suoi'' uomini e alla società odierna. E dopo la scopertura della lapide, una vera e propria festa dei ''pompieri'', con la mostra dinamica degli automezzi storici in dotazione al corpo ed una spettacolare esercitazione tecnico professionale degli uomini impegnati in una manovra antincendio, alla quale ha preso parte anche un elicottero. Il figlio dell'ingegner Eduardo Colangelo, Nicola, anch'egli già comandante dei Vigili del Fuoco, ha usato parole toccanti per commemorare il suo illustre genitore: ''Era stato tra i fondatori del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco e, insieme ai suoi uomini, cui fu legato da sentimenti di stima e affetto, visse la sua quotidianità con animo fedelissimo alle istituzioni. Il comandate Edurardo Colangelo ci ha insegnato, con la passione e con la ragione, ad agire come se dovessimo morire domani, a pensare come se dovessimo vivere per sempre. Ci ha insegnato che, lontana da ideologie, fedi e movimenti, la bandiera dei vigili del fuoco rappresenta secoli di impegno e dedizione. E' il simbolo di uomini che hanno compiuto il proprio dovere con grande umiltà, con le certezze di chi non ha niente da vincere e che quindi non ha bisogno di polvere di stelle. Per questo sul lavoro di Eduardo il sole non è tramontato''.
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