GUARDIABRUNA - ''Bisogna pagare, anche se il servizio non c'è'', una sorta di pay per 'non' view, è la risposta, tipicamente italiana, fornita dall'agenzia per le entrate ad un abbonato Rai di Guardiabruna, nell'Alto Vastese, il quale chiedeva polemicamente di non pagare il canone di abbonamento, visti i disservizi che si registrano da sempre nel piccolo borgo montano. Il segnale della televisione pubblica è infatti disturbato, se non del tutto assente, in molti centri dell'interno, dove paradossalmente prolificano le antenne e i ripetitori, con tutte le conseguenze di inquinamento elettromagnetico e di impatto ambientale che ne derivano. In alcune zone dell'Alto Vastese il segnale della Rai Abruzzo è stato fornito solo di recente, emblematico l'esempio di Schiavi di Abruzzo, ma ci sono ancora zone in cui si vede benissimo Rai Tre Puglia o Molise, ma della testata regionale nemmeno l'ombra. Di fronte di questi disservizi, aggravati ancor di più dall'obbligatorietà del pagamento di un canone annuale, che grava, come un balzello, sulle tasche dei contribuenti, qualcuno si limita alla protesta, altri invece prendono carta e penna e, in maniera provocatoria, chiedono di essere esonerati dal pagamento di un canone per un servizio di cui non si gode, un'ovvietà a ben vedere, una richiesta più che legittima. Ricevuta la lettera di protesta del cittadino di Guardiabruna, l'agenzia per le entrate si è premurata di rispondere che ''l'obbligo del pagamento del canone di abbonamento discende dalla semplice detenzione di un apparecchio televisivo, indipendentemente dalla maggiore o minore estensione del servizio televisivo''. ''La cessazione dell'obbligo tributario può avvenire solo a seguito della documentata cessione o del suggellamento totale di tutti gli apparecchi televisivi'', continua la nota esplicativa dell'ufficio abbonamenti. Insomma, per non pagare più il canone, bisogna disfarsi del televisore o farselo ''suggellare'', altrimenti si è obbligati a pagare l'abbonamento alla Rai, anche se i programmi del servizio pubblico non sono visibili o disturbati. Una negazione della logica, una presa in giro legalizzata. L'agenzia per le entrate ha comunque segnalato alla Rai Way Spa il disservizio registrato a Guardiabruna. Ci si chiede, a questo punto, perché mai la Rai Way dovrebbe fornire, affrontando dei costi, il servizio ai residenti di una piccola frazione dell'Alto Vastese, se il canone di abbonamento è comunque dovuto, a prescindere dal fatto che la cosiddetta tv di stato sia visibile o meno sugli schermi. Una questione di cui, probabilmente, qualche politicante farebbe bene ad occuparsi.