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La replica del presidente dell'Atc, Donato D'Angelo

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In merito alle polemiche alimentate dalla ammissioni di cacciatori molisani nell'ambito territoriale del Vastese, interviene il presidente dello stesso Atc, Donato D'Angelo. ''Capisco le proteste dei cacciatori, ma purtroppo non posso non tener conto dei calendari venatori. E' la Regione e la Provincia che possono decidere di modificare i criteri di ammissione dei non residenti, io non ho alcun potere in merito. Non posso fare altro che basarmi sui documenti, cioè sui calendari venatori emanati da Abruzzo e Molise, che, quest'anno, sono abbastanza simili ed omogenei''. Declina ogni responsabilità, dunque, il presidente D'Angelo, rispedendo al mittente le accuse dell'Enalcaccia. ''Se la Provincia di Chieti mi dice di ammettere i molisani io devo farlo, tra l'altro mi sono basato sull'indice di densità venatoria che non stabilisce certo la presidenza dell'Atc, ma viene fornito dalla Regione. - continua nella sua arringa difensiva Donato D'Angelo - L'Atc è un ente meramente tecnico, non prende decisioni, ma applica ciò che altri hanno stabilito''. Sarebbero da cercare altrove, dunque, le responsabilità della disparità di trattamento tra cacciatori molisani ed abruzzesi, questo sostiene il presidente D'Angelo. ''Da un punto di vista strettamente personale, - aggiunge il presidente dell'ambito del Vastese - ritengo che sarebbe stata sicuramente congrua un'ammissione negli ambiti confinanti basata sul criterio della reciprocità, ma per farlo, come Atc, ho bisogno di appoggi legislativi. Tutto ciò che deciso l'ho fatto in base alla legge 157, alla legge regionale 10 e allo statuto''.
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