CELENZA SUL TRIGNO - In merito al recente mento della segretaria comunale,Gabriella Conti, al municipio di Celenza sul Trigno verso nuova destinazione, è in corso, nel vivace centro montano, una polemica tra i gruppi di maggioranza e di opposizione. All'attacco di Giampiero Aquilano, leader di minoranza, che nelle scorse settimane ha parlato di ''fuga'' della dirigente, risponde ora il capogruppo di maggioranza, Walter Di Laudo. ''In un momento come quello attuale, caratterizzato dalla irrefrenabile mania della politica spettacolo e dell'antipolitica attraverso i mass-media, e di una sorta di tromboneria all'italiana che offende ogni singolo cittadino dotato di un minimo di buon senso, mi ero autoimposto un salutare periodo di disintossicazione dall'informazione. Ho dovuto mio malgrado riprendere il filo abbandonato a causa di una recente delega, ai rapporti con la stampa, attribuitami dal sindaco'', spiega Di Laudo. Entrando più nello specifico, il capogruppo di maggioranza continua: ''L'argomento delle recenti dimissioni della dottoressa Conti è stato ampiamente dibattuto in consiglio comunale. La dirigente ha scelto liberamente e per ragioni personali e di carriera di lasciare Celenza per prestare servizio in un comune più grande e vicino a grossi centri. Non intendo soffermarmi ancora sul merito della questione, poiché delicata sotto il profilo del rapporto tra le libertà civili e le aspirazioni di ognuno di noi, che qualcuno maldestramente usa per scopi non condivisibili''. Prima frecciata all'avversario politico. ''Non intendo fare speculazioni politiche, - spiega ancora Walter Di Laudo - anche per il profondo senso di stima e rispetto nei confronti di un dirigente che non merita di essere messo al bando e che ha liberamente scelto di alzare le vele della navicella del suo ingegno, tanto per citare i versi del grande poeta ripresi da un suo degno discepolo (l'ex sindaco, Rodrigo Cieri, ndr), ma mi chiedo come può un esponente politico, al di fuori del suo ruolo istituzionale, intervenire su un giornale per trattare di una questione evidentemente non politica e tra l'altro già dibattuta in presenza di numerosi cittadini nelle sedi istituzionali preposte''. Critiche, dunque, per l'uscita, a mezzo stampa, del leader dell'opposizione, giudicata evidentemente inopportuna e strumentale. E Di Laudo, infatti, rincara la dose: ''La riposta viene spontanea: certa opposizione si dimostra bravissima a martellare la gente con argomenti campati in aria e privi di fondamento, fino a che quella stessa gente non riesce più a distinguere il vero dal falso, bravissima inoltre a delegittimare l'avversario e, quel che è peggio, a strumentalizzare un sacrosanto diritto di riservatezza che in realtà sta per prima violando''. In chiusura, l'amministratore aggiunge: ''Mi chiedo infine se non sarebbe il caso di evitare queste occasioni di 'caccia alle streghe' e di pensare ad un nuovo concetto di politica educativa che preveda il rispetto della verità e non la demagogica mistificazione e strumentalizzazione della stessa''.