CELENZA SUL TRIGNO - E' ancora tinto di giallo, di mistero, il macabro ritrovamento di dieci carcasse di cane all'interno di una vasca dell'impianto di depurazione di Celenza sul Trigno. Proprio questa mattina il sindaco, Andrea Venosini, incontrerà i tecnici della Sasi, la ditta che gestisce il servizio idrico integrato, al fine di delineare una comune strategia di intervento sugli impianti teatro della macabra scoperta. Già, perché oltre alla questione delle carcasse di cane, sulla quale occorre fare ancora luce, l'altro punto dolente è il non corretto funzionamento del depuratore. Nei giorni scorsi è stata segnata alla locale stazione Carabinieri la presenza di numerosi resti di animali all'interno di una vasca di ossigenazione. Dopo un sopralluogo i militari non hanno potuto che confermare il macabro ritrovamento. Sul posto è intervenuto anche il personale del servizio veterinario della Asl. ''Abbiamo trovato dieci carcasse in avanzato stato di decomposizione, - spiega uno dei sanitari - alcune delle quali quasi saponificate, a tal punto che è stato impossibile espiantare organi interni al fine di procedere agli accertamenti di laboratorio''. Non ci sarebbero tuttavia problemi per quanto riguarda la salute pubblica, tesi confermata anche dalle forze dell'ordine che stanno conducendo indagini in merito alla macabra scoperta. Al momento le ipotesi sono due: che qualcuno abbia prima abbattuto i cani per poi condurli all'interno del depuratore, con l'evidente intenzione di occultare le carcasse; oppure che gli animali siano stati attratti all'interno dell'impianto magari da una preda selvatica, per poi restare uccisi forse dalle esalazioni sprigionate dal depuratore stesso. Una ipotesi, quest'ultima, poco credibile, secondo quanto riferito da alcune persone del posto. Pare infatti che molti dei cani ritrovati siano da caccia o da tartufo, dunque la pista dell'abbattimento deliberato da parte di qualcuno risulta la più accreditata. http://francescobottone.splinder.com/