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Veltroni e la rottura con i comunisti

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ISERNIA - C'era tutto lo ''stato maggiore'' del centrosinistra molisano, l'altra sera, al cinema ''Otto e mezzo'', ad accogliere il candidato premier del Pd Walter Veltroni. Dal senatore Massa, al consigliere regionale Leva, alla segretaria del Pd Macchiarola, ai sindaci e agli eletti nelle amministrazioni locali, e poi gli elettori, iscritti e simpatizzanti, i semplici curiosi, a centinaia, ad affollare la sala del cinema di Isernia. E l'ex sindaco della Capitale ha trovato calore e accoglienza, due sentimenti trasmessi dalla semplicità disarmante di Alessandra e Daniela, le due liceali che ''hanno rotto il ghiaccco'', parlando ad una così folta platea prima del candidato premier. E Veltroni ha ripensato ai suoi primi comizi, ''quando c'erano solo dieci persone ad ascoltare'', vedendo le due giovanissime elettrici parlare tranquillamente del loro futuro, dei dubbi sull'università da scegliere o sul lavoro da intraprendere. E alle richieste, alle sollecitazioni di Alessandra e Daniela, il candidato del Pd ha cercato di rispondere, parlando pacatamente e a braccio davanti alla sinistra isernina, nel tentativo di infondere sicurezza alle giovani elettrici alle prese con la ''prima volta'' elettorale. Il caso vuole che le generazioni che si affacciano al voto quest'anno sono quelle nate nel 1989, data simbolo della caduta del Muro di Berlino, l'odiosa barriera innalzata contro la libertà in nome di un'ideologia liberticida. Ed è sintomatico che Veltroni proprio a quella data abbia fatto riferimento: ''Siete la prima generazione veramente libera dalle ideologie''; e più oltre: ''Abbiamo voglia di futuro, dobbiamo avere il coraggio di pensare al futuro, senza alcuna nostalgia di un passato che non Š stato affatto migliore''. Tra le righe, è evidente la profonda autocritica di Veltroni, che con l'avventura del Pd sta cercando di dimostrare che la lunga parentesi comunista è davvero conclusa e che probabilmente, al contrario di quanto affermato da una certa vulgata, è meglio così, visto che non tutto ciò che brillava si è dimostrato essere oro, anzi. Nell'ottica della presa di distanza dal passato va letta sicuramente la decisione di ''correre da solo'', la separazione consensuale con la Sinistra Arcobaleno, con tutte quelle sigle partitiche che fanno riferimento al comunismo, Rifondazione, Comunisti Italiani, e via elencando. Fuori dal tempo e dalla storia. Una scelta coraggiosa quella di Veltroni, la volontà di ''rischiare'', come lo stesso candidato premier ha detto davanti al pubblico isernino: ''La vera novità politica rispetto al passato è questa: la decisione di correre da soli, il partito unico, la voglia di guardare al futuro senza nostalgie del passato''. ''Il centrodestra ha perso il centro, - ha aggiunto Walter Veltroni - noi abbiamo fatto il contrario, convergendo al centro e chiudendo con la sinistra radicale''. Insomma, la vera forza di centro, l'unica, nel panorama politico italiano sembra essere il Pd di Veltroni. Che è davvero un qualcosa di nuovo anche rispetto al passato più recente, nei confronti di Prodi, tanto per essere espliciti. Un discorso che fila liscio come l'olio, quello di Veltroni, almeno nella fase elettorale. Altra cosa sarà poi coniugare le intenzioni con la prassi e la pratica di governo. A quel punto magari, ad elezioni chiuse e risultato acquisito, i post, vetero e neo comunisti dell'Arcobaleno serviranno a puntellare la maggioranza, ma di questo ci si occuperà in seguito, come sempre. http://francescobottone.splinder.com/
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