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Polemiche infuocate a Castiglione. D'Ercole replica al sindaco Mastrangelo

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CASTIGLIONE MESSER MARINO - Una polemica al 'calor bianco' quella innescatasi dopo le recenti dichiarazioni a mezzo stampa del primo cittadino Massimo Mastrangelo (An) in merito alla questione della 'defenestrazione' di una assessore divenuto ormai scomodo (Paolo Malatesta, ndr). Il sindaco ha attaccato pesantemente il gruppo di opposizione, affermando di non poter accettare 'lezioni di moralità' dal consigliere di minoranza, il candidato sindaco sconfitto, Giovanni D'Ercole. Dopo la presa di posizione dell'altro esponente de L'Unione, Emilio Di Lizia, il quale nei giorni scorsi ha rivendicato il 'diritto di critica', giunge ora, ad infiammare ancor di più la polemica, la 'lettera aperta' di Giovanni D'Ercole. ''Mi corre l'obbligo di rispondere alle accuse rivoltemi dal Sindaco, secondo il quale io, a seguito della sconfitta elettorale del 2006, fomenterei l'odio fra le famiglie. - esordisce D'Ercole - Semplicemente perché in Consiglio comunale, luogo deputato al confronto delle idee e al dibattito, avrei espresso il mio parere contrario alla realizzazione del Palaghiaccio o perché avrei fatto rilevare che, a seguito della fuoriuscita dell'ex assessore Malatesta dalla maggioranza, si riduceva il consenso da parte della popolazione''. ''In modo pacato ma fermo, - continua il consigliere - rivendico il diritto di poter esprimere ciò che penso anche se questo risulta intollerante per il Sindaco; e continuerò a chiedere il rispetto delle istituzioni anche da parte di chi pensa di potersi comportare in Consiglio come in casa propria''. Passando poi all'altro argomento di attualità trascinato nella polemica politica, la questione Palaghiaccio, il consigliere de L'Unione precisa: ''In merito alla mia contrarietà al Palaghiaccio, devo ribadire ancora una volta, che, pur apprezzando l'impegno profuso da chi vi lavora, e mi auguro che in futuro possa diventare una opportunità di lavoro per qualche giovane castiglionese, ritengo che le spese di investimento e i costi di gestione risulteranno nel tempo troppo elevati; le famiglie dovranno accollarsi l'onere finanziario di una scommessa fatta dall'amministrazione, ma pagata con i soldi pubblici. Spero di sbagliarmi e di essere smentito dai fatti. Ad oggi, il Palaghiaccio è una struttura ove si pratica uno sport di nicchia che coinvolge una fascia molto ristretta di popolazione; la sua attivazione non rientrava tra le priorità da affrontare per la maggioranza della popolazione costituita da persone anziane. Detto questo, mi viene il dubbio che si usi l'argomento in modo strumentale, con l'intendo di depistare l'attenzione dall'affanno che il Sindaco sta mostrando nel reperire risorse, avviare nuovi progetti o attivare servizi utili alla popolazione. Non c'è nessun tentativo di boicottaggio del Palaghiaccio, tantomeno la volontà di alimentare spaccature o odio sociale. Con il suo ingiustificato atto di accusa nei miei confronti il Sindaco alza un polverone finalizzato ad occultare il suo momento di debolezza conseguente alla fuoriuscita dalla Giunta dell'assessore Malatesta e del conseguente calo di consensi, senza sentirsi in dovere di replicare alle obiezioni dello stesso il quale, nella lettera presentata in Consiglio, lascia intravedere anomalie procedurali nella convocazione delle Giunte''. E in chiusura, il consigliere Giovanni D'Ercole aggiunge: ''Non ho mai pensato di rilasciare patenti di moralità né al Sindaco né ad altri , ma sentirmi dare del ''politicante di professione'' da chi ha iniziato la sua militanza politica sotto il segno della Democrazia Cristiana, poi ha fatto il sindaco passando in altro partito (Alleanza Nazionale, ndr), per conto del quale ha ricoperto l'incarico di consigliere in seno al cda dell'Ater, ben retribuito e di cui non risultano evidenti benefici per il popolo Castiglionese, lo ritengo un invito allo scontro su un terreno dove ha tutto da perdere. Chi mi conosce sa che la mia partecipazione alla vita politica è sempre stata trasparente, coerente e disinteressata, sempre finalizzata alla ricerca di soluzioni ai problemi del nostro territorio, senza mai avanzare richieste di contropartita. Non so se lui può dire altrettanto. Il Sindaco non si perda in polemiche inutili e dannose; pensi ad amministrare fino alla fine del suo mandato, se gli riesce, accettando la dialettica politica e mostrando maggiore tolleranza verso chi esprime opinioni o pareri diversi dai suoi. Non sarò certo io a fomentare divisioni o ad 'avvelenare i pozzi' come lui sostiene; la cultura dell'odio e della vendetta non mi appartiene''. http://francescobottone.splinder.com/
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