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Ferara a Chieti spiega il senso della battaglia pro-life

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''TRADURRE, con un approccio laico, la 'cultura della Vita' che si ritrova nel deposito del Magistero della Chiesa, e portarla in Parlamento''. Questo, in estrema sintesi, il senso della battaglia pro-life intrapresa da Giuliano Ferrara e spiegata agli elettori nel corso dell'incontro che si è tenuto nei giorni scorsi nella città di Chieti. Il direttore de ''Il Foglio'' ha raggiunto il capoluogo abruzzese per presentare la candidata capolista alla Camera dei deputati per l'Abruzzo e il Molise Agnese Pellegrini. ''La nostra non è l'ennesima lista, una delle tante scelte possibili, ma un nuovo e diverso modo di intendere la politica, perché di cosa altro la politica e le istituzioni devono interessarsi se non delle questioni etiche?'', ha spiegato Giuliano Ferrara. ''Per i partiti tradizionali la tutela della vita è considerato un tema scomodo, una questione che divide l'elettorato, per questo decidono di non occuparsene. - ha continuato tagliente il direttore de 'Il Foglio' - In questa tornata elettorale c'è in gioco qualcosa di più radicale, di molto più alto rispetto all'economia e alla finanza: un'attenzione intelligente e amorevole alla vita, un opporsi alla svolta culturale, in atto da tempo, in base alla quale la soppressione di un embrione è una delle tante opzioni possibili, un'abitudine, una convenzione, uno strumento anticoncezionale. E di fronte al dramma personale e collettivo di un aborto si è perso addirittura il senso della sacralità della vita che viene soppressa. Siamo andati ben oltre l'ammissibile, con la scienza che cerca di padroneggiare i meccanismi della vita, al di là dei confini che non la fede religiosa, ma la ragione stessa ha fissato''. Portare queste delicate e trasversali tematiche in Parlamento, dunque, per far valere nelle istituzioni la battaglia pro-life, questo l'obiettivo della 'lista di scopo' di Giuliano Ferrara. E molti, da destra e da sinistra guardano con interesse all'idea lanciata da Ferrara e benedetta in qualche modo dalla Cei, tra l'altro in una fase di totale disaffezione alla politica intesa ormai come l'attività della 'casta' che occupa le poltrone in Parlamento. Riportare la politica ad interessarsi di questioni più alte e importanti del contingente, dell'economia e della scontata prassi di governo, questa è l'innovazione proposta. Si è difeso, poi, il leader nazionale della lista ''Aborto? No, grazie'' dagli attacchi di chi lo addita come il 'nemico ideologico' delle donne, come colui che vuole cancellare la legge 194. ''E' una operazione demagogica, una vera mascalzonata. Non vogliamo cancellare un diritto acquisito, ma assicurare a chi è posto nella drammatica condizione di scegliere che possa essere aiutato a favorire la vita. - ha precisato Ferrara - Credo sia un dovere morale della società promuovere la vita, anche se ciò non avviene. Il retropensiero, il dogma stabilito è che la libertà è un valore più alto della stessa vita. Questo è l'idolo, il simulacro che però non si ha il coraggio di affermare. E in questa logica la vita dell'embrione non può essere una vita, perché altrimenti non si potrebbe realizzare la libertà di sopprimerla''. Contro questa logica che considera l'interruzione della gravidanza una delle tante opzioni possibili, con il senso della sacralità della vita che è andato completamente perso, come i recenti fatti di cronaca hanno tristemente evidenziato, la lista di Ferrara, con capolista in Abruzzo e Molise Agnese Pellegrini, si pone in netta antitesi, promotrice, dentro le istituzioni, della cultura 'pro-life'. http://francescobottone.splinder.com/
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