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Castelguidone - Quelle 'strane' assenze in Consiglio comunale

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CASTELGUIDONE - Assenze 'pesanti', e forse sintomatiche di nuovi scenari politici in divenire, quelle che si sono registrate nel corso dell'ultimo Consiglio comunale a Castelguidone. Assenze che non sono passate inosservate e stanno alimentando, a distanza di qualche giorno dai lavori dell'assise civica, un intenso dibattito in paese. La poltrona vuota più 'vistosa' è stata quella del leader dell'opposizione Gabriele Di Paolo. Praticamente dimezzata la presenza in aula della minoranza, visto che anche un altro consigliere, Umberto Meo, non si è presentato. Gli unici presenti, Elvio Di Paolo e Michele Troilo, sono, guarda caso, i rappresentanti dell'ala più vicina a Rifondazione Comunista nella compagine che ha dato vita alla lista civica collegata a Gabriele Di Paolo. Quest'ultimo ha recentemente ufficializzato l'adesione all'Italia dei Valori, stringendo a filo doppio il suo percorso politico con quello del consigliere regionale di zona Paolo Palomba, e proprio ieri, in seno al consiglio della Comunità montana, si è costituito come gruppo autonomo dell'IdV appunto. I commentatori politici locali, alla luce di queste ultime novità, hanno interpretato l'assenza dal Consiglio comunale come un chiaro segnale di distacco tra le due correnti presenti all'interno della minoranza, quella più moderata, incarnata appunto da Gabriele Di Paolo, e quella che un tempo si sarebbe chiamata 'massimalista', dell'altro Di Paolo, Elvio, e del giovane consigliere Troilo. Potrebbero nascere dunque, a breve, se queste indiscrezioni trovassero conferma, due gruppi distinti di minoranza. L'altra assenza, forse addirittura più vistosa, è stata quella del vicesindaco Romualdo Di Stefano. Considerato in paese un uomo di destra, ha deciso di appoggiare la candidatura del sindaco Cicchillitti (ex Margherita, ndr). Probabilmente proprio a causa di questa diversa estrazione politica tra le due massime cariche di Castelguidone l'idillio sembra essersi presto incrinato. Pare infatti che il sindaco e il suo focoso vice siano entrati in rotta di collisione su diverse decisioni assunte dall'amministrazione e sono stati visti discutere anche animatamente. Probabilmente Romualdo Di Stefano, che tra l'altro vive fuori per lavoro, vorrebbe un maggiore coinvolgimento in fase decisionale, mentre, di fatto, l'amministrazione è gestita dal primo cittadino e dai due assessori Linda Mancini e Amodio Di Paolo, i quali hanno un forte ascendente su Cicchillitti. Questi ultimi, che vivono in paese e sono dunque più presenti del collega vicesindaco, raccolsero più preferenze (22 ciascuno, ndr) di Romualdo Di Stefano ('solo' 18, ndr). Nonostante il miglior risultato, però, forse per accordi pregressi, la seconda carica andò, forse tra qualche mugugno, a Di Stefano. Alla luce di tutte queste considerazioni, dunque, le voci di sintomi di rottura interna ai vertici dell'amministrazione trovano una più coerente spiegazione. E dopo l'ultima vistosa assenza in Consiglio comunale forse i nodi nella giunta Cicchillitti cominciano a venire al pettine. http://francescobottone.splinder.com/
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