SCHIAVI DI ABRUZZO - ''La rimozione, l'impedimento permanente, la morte o le dimissioni volontarie del Presidente comportano le dimissioni della Giunta e lo scioglimento del Consiglio'', stabilisce l'articolo 44, comma 5, della Statuto della regione Abruzzo. Le dimissioni del Governatore Del Turco dunque fugano ogni dubbio e aprono la strada alle auspicate elezioni anticipate. L'incertezza delle prime ore, tuttavia, quando si pensava ad un commissariamento e alla permanenza in carica dell'intero Consiglio regionale almeno per il tempo necessario ad organizzare una nuova elezione, ha alimentato le speranze dei primi non eletti, i candidati del 2005 che non riuscirono ad entrare nell'emiciclo e finirono, per così dire, in panchina. Se il Governatore non si fosse dimesso, il piccolo centro montano del Vastese avrebbe potuto vivere un momento storico dal punto di vista politico, con ben due rappresentanti locali in seno alla massima istituzione regionale. Sicuramente un'occasione persa, non solo per i diretti interessati, ma per tutta la comunità dell'Alto Vastese. A prescindere infatti dal lungo iter giudiziario appena iniziato, l'eventuale decadenza dalla carica del consigliere ex socialista Camillo Cesarone (oggi nel Pd, ndr), coinvolto nell'inchiesta sulla sanità e recluso presso il carcere di Madonna del Freddo di Chieti, avrebbe potuto spalancare le porte dell'Emiciclo ad un altro noto esponente del socialismo abruzzese e Vastese in particolare, l'attuale vicesindaco 'plenipotenziario' di Schiavi di Abruzzo, Luciano Piluso. Nel corso delle ultime elezioni regionali, nel 2005, Piluso, con i suoi 1357 voti, si piazzò subito dopo Cesarone, che di consensi ne ebbe 2785 e venne eletto. In terza posizione, con 1132 voti, Osvaldo Menna, attuale assessore al comune di San Salvo e consigliere provinciale capogruppo dei socialisti a Chieti. Il vicesindaco Piluso, in caso di accesso in Emiciclo, avrebbe fatto compagnia, anche se tra i due non corre affatto buon sangue, all'attuale consigliere regionale, il capogruppo dell'Italia dei Valori, Paolo Palomba. Piluso, che ricopre anche la carica di presidente della Comunità montana Alto Vastese, avrebbe dovuto fare i conti con le cause di incompatibilità previste dalla legge regionale. Avrebbe dovuto rinunciare alla carica di assessore, con annessa delega di vicesindaco, presso il comune di Schiavi di Abruzzo, lasciando solo e senza guida politica, per così dire, l'evanescente sindaco Piero Paolo Sciarra. Presumibilmente Piluso avrebbe dovuto lasciare anche la carica di presidente della Montana, poltrona che tiene ben stretta, per incomprensibili accordi di coalizione nel centrosinistra ormai allo sfascio, da oltre un decennio. Insomma, le sventure politico-giudiziarie dell'ex socialista Cesarone avrebbero potuto trasformarsi in una ghiotta opportunità per altri esponenti, da anni sulla cresta dell'onda, del piccolo mondo socialista vastese, ma le dimissioni di Del Turco, un altro ex socialista, hanno vanificato tutto.
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