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Sono in salute i lupi del Parco nazionale, ma anche quelli del Vastese non se la passano male

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GODONO di ottima salute i quarantadue lupi del parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, secondo quanto risulta dalla ricerca ''Il lupo nel Parco'', condotta dal dipartimento di biologia animale e dell'uomo dell'Università La Sapienza di Roma. Lo studio è stato presentato, anche alla stampa nazionale, dai ricercatori Luigi Boitani, Paolo Ciucci e Lorenza Grottoli. Gli esperti hanno reso noto il ''Terzo stato di avanzamento'' delle attività di ricerca, che mostrano risultati positivi relativamente alla salute e alla distribuzione del predatore. Il direttore del Parco nazionale, Vittorio Ducoli, ha precisato che ''le attività di ricerca riguardano anche l'approfondimento della ecologia alimentare del lupo e l'acquisizione di conoscenze sull'uso dello spazio e dell'habitat, oltre allo studio della predazione sulle specie selvatiche e l'analisi dell'impatto della predazione sul patrimonio zootecnico''. ''Si tratta insomma - ha commentato il presidente del Pnalm, Giuseppe Rossi - di una ricerca di assoluta importanza per il Parco, i cui risultati permetteranno di adottare le opportune misure di conservazione e gestione della specie e i provvedimenti diretti a mitigarne l'impatto sulle attività antropiche''. A tale proprosito, proprio nei giorni scorsi un branco di lupi, certo non quelli del Parco nazionale, ha attaccato un gregge al pascolo sulle montagne al confine tra Abruzzo e Molise, precisamente in agro del comune di Castiglione Messer Marino. Sarebbero state ventisette le pecore sbranate, di proprietà di un pastore di Belmonte del Sannio. Anche i lupi dell'Alto Molise e del confinante Alto Vastese, dunque, sembrano godere di ottima salute, visto il menu che si concedono. Tornando alla ricerca del Pnalm, sono emersi dati positivi anche a livello quantitativo: un nuovo branco è stato avvistato nelle zone più periferiche dell'area protetta. Agli esemplari già conosciuti e censiti se ne aggiungono altri otto, portando la stima totale a quota quarantadue. Probabilmente proprio questi branchi che vivono al confine del Parco si concedono qualche 'scappatella' nei territori limitrofi, dove intuibilmente le interferenze con le attività antropiche sono maggiori. Per quanto riguarda l'attacco al gregge a Castiglione Messer Marino, potrebbe trattarsi anche di branchi stanziatisi in zona recentemente. Da qualche tempo, infatti, sui monti del basso Chietino e dell'Alto Molise, sono in aumento gli avvistamenti di caprioli (capreolus capreolus). La presenza di questo animale, di cui il lupo si nutre, potrebbe aver favorito il ritorno del grande predatore nei boschi molisani e abruzzesi. http://francescobottone.splinder.com/
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