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Ospedale di Agnone, torna l'incubo chiusura. Apprensione nell'Alto Vastese

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AGNONE - La paura di un forte ridimensionamento dell'ospedale San Francesco Caracciolo torna in auge dopo che i ministri dell'Economia e della Salute hanno inviato le loro osservazioni alla Regione Molise, il cui consiglio dovrebbe recepirle modificando il Piano sanitario regionale entro il 30 settembre. Cosicché il direttore della Pastorale sanitaria della Diocesi di Trivento, don Francesco Martino ha deciso di impugnare carta e penna e scrivere ai due senatori molisani, Ulisse Di Giacomo e Giuseppe Astore, chiedendo loro di fare chiarezza sulle osservazioni (si parla di 16 pagine) giunte da Roma. ''Tali osservazioni, tra l'altro, prevederebbero per Agnone il ritorno all'ipotesi di un presidio con 42 pl ordinari, e 38 tra wh e dh, con ortopedia, ostetricia e ginecologia in wh, pediatria in dh - scrive don Francesco Martino -Secondo il senatore Di Giacomo, non vi sono spazi per operare mediazioni. La Giunta Regionale e il Consiglio non farebbero più nulla, se non l'approvazione della legge di riordino dell'Asrem, con cui le Zone scomparirebbero, di modo che dopo il giorno 10 ottobre, dopo la verifica con i ministeri competenti, ci sarebbe la diffida di 15 giorni per approvare il tutto, quindi il Commissariamento. In IV Commissione in Regione non è arrivato ufficialmente nulla, tuttavia a voce sarebbe stato detto che si deve procedere a tagli draconiani, anche perché il rischio commissariamento c'è, visto lo sforamento del piano di rientro. Tuttavia, non avendo le carte in mano - prosegue il direttore della Pastorale sanitaria - non si riesce a capire la verità. Inoltre l'ipotesi ventilata di un ''Ospedale di Zona Montana'' sul caso di Subiaco (Roma) - spiega il prelato - e cioé: almeno 50 Km. di distanza da un ospedale ''maggiore''; Zona Montana con altitudine media oltre 600 mt; mancanza si grosse vie di comunicazioni autostradali e ferroviarie; zona socioeconomica depressa e disagiata non sarebbero più percorribili, in quanto, le 8 proposte di legge unificate, all'attenzione del Consiglio Regionale del Lazio nella seduta del 22 luglio 2008, non sarebbero diventate legge regionale, non potendo fornire altro appiglio alla Regione Molise. Dopo l'incontro dibattito ''Alto Molise: quale futuro?'' tenutosi a Castiglione di Carovilli ad agosto ho parlato con il vescovo, Scotti, raccontandogli l'esito, e la preoccupazione rimane per il futuro della Diocesi di Trivento intesa come area e popolazione. Si spera a questo punto in un ripensamento del Governo, perché sarebbe oggettivamente ridicolo che la Regione il cui rappresentante nell'esecutivo è proprio il presidente Berlusconi sia così martoriata e messa in ginocchio nelle sue aree periferiche, che stanno morendo. A questo punto, cari senatori, la Regione Molise se deve esistere deve essere trasformata in Regione a statuto speciale, perchŠ con il federalismo da attuare a breve non ha possibilit... economiche di sussistenza autonoma. Sicuramente - conclude don Francesco Martino - i sacrifici necessari vanno fatti, ma non si può procedere senza una programazione seria a tutti i livelli che inverta lo spopolamento della Regione e la crisi dell'economia locale, giustificando i servizi sanitari: non sono nella linea di coloro che sostengono che essi devono essere mantenuti solo per salvaguardare posti di lavoro, comunque mi rendo conto che essi sono il presupposto per lo sviluppo e vanno programmati secondo le esigenze reali e i bisogni del territorio''. http://francescobottone.splinder.com/
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