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Regionali: Donatella D'Ettorre sfida la casta. Un'esordiente contro i soliti noti

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TORREBRUNA - Oltre a Schiavi di Abruzzo, con il solito Luciano Piluso e Paolo Palomba, anche Torrebruna può vantare due candidature per le imminenti regionali. Il sindaco del comune montano, Guido Colella, amministratore di lungo corso, già dirigente regionale dei Verdi, corre con la lista Democratici per l'Abruzzo. La rivale, se così si può dire, è una new-entry della politica, Donatella D'Ettorre, iscritta al locale circolo di Rifondazione comunista 'Omnia sunt communia'. Ed è questa, la candidatura di una giovane donna, la vera novità politica, l'unica a dire il vero, dell'Alto Vastese. Donatella D'Ettorre ha 21 anni, è studentessa universitaria all'ultimo anno del corso di laurea in ''Tecnico di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare'' dell'Università di Chieti ''D'Annunzio''. Milita nel Partito della rifondazione comunista dall'età di 17 anni ed è particolarmente attenta alle tematiche dell'antimafia e del sociale, come spiegano dal circolo di Torrebruna. ''La sua candidatura non è casuale. - continuano i suoi compagni di partito - Siamo convinti che molti dei mali che affliggono la politica abruzzese, e non solo, siano legati ad un processo di rinnovamento della classe dirigente che stenta a decollare. E' necessario, in questo momento, dare un segno deciso di discontinuità. Si assiste ormai da anni alla riproposizione delle solite, stanche candidature, che alludono giustamente ad una separazione ormai conclamata tra 'casta' politica parassitaria e improduttiva, e ceti popolari sempre più impoveriti, delusi e ridotti a meri sudditi. In primis la candidatura di Donatella D'Ettorre vuole porre l'accento su questa problematica. In secondo luogo è necessario tornare a rappresentare il nostro territorio con decisione, impegno e soprattutto trasparenza, qualità spesso dimenticata dai politici. Il nostro comprensorio, periferico e impoverito, è tagliato fuori da ogni processo decisionale e rappresenta sempre più un mero bacino elettorale da sfruttare periodicamente. La dignità del nostro territorio è calpestata due volte: quando è assolutamente trascurato dalle scelte politico-economiche; quando diventa terreno di conquista di politici o aspiranti tali in cerca di prebende e vitalizi''. ''La sfida è difficile, quasi impossibile, - continuano dal circolo Omnia sunt communia - ma, data l'urgenza e la gravità del momento, vale la pena provarci. Come circolo del Prc abbiamo messo a disposizione dei cittadini delusi e amareggiati questa candidatura. E' vero che dalle nostre parti è particolarmente conosciuto il detto ''Chi lascia la strada vecchia per una nuova, sa quello che perde ma non sa quello che trova'', tuttavia la ''strada vecchia'' in questione l'abbiamo già percorsa diverse volte non ha portato sostanzialmente a nulla. Adesso non abbiamo più niente da perdere: proviamo ad imboccare una ''strada nuova'', consci del fatto che tanto, peggio di così, non potrà andarci''. http://francescobottone.splinder.com/
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