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Mncata convocazione in Consiglio. Ancora polemiche a Celenza sul Trigno

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CELENZA SUL TRIGNO - Continua, nel vivace centro montano, la querelle politica in corso tra maggioranza e opposizione per presunte irregolarità commesse dal sindaco Venosini in tema di convocazione del Consiglio. Il capogruppo di opposizione, Giampiero Aquilano, aveva denunciato pubblicamente, mediante l'affissione di manifesti in paese e a mezzo stampa, quella che considera una violazione da parte del primo cittadino. Secondo quanto riferito dal leader della minoranza, il sindaco non avrebbe riconvocato i consiglieri di opposizione per la seconda seduta dell'assise civica dopo che la prima era stata dichiarata deserta per mancanza del numero legale. Nei giorni scorsi il primo cittadino, ospitato su queste colonne, ha replicato alle accuse della minoranza citando l'articolo 31 del regolamento del Consiglio. Secondo Venosini tutto è stato fatto secondo quanto previsto dal quella norma, visto che nella convocazione della prima seduta era contenuto anche l'orario e la data della seconda. Di diverso avviso, ovviamente, il leader dell'opposizione Giampiero Aquilano. ''E' proprio quell'articolo 31 citato dal sindaco che è stato violato. Al comma cinque, si legge testualmente: ''Quando l'avviso spedito per la prima convocazione stabilisca anche il giorno e l'ora per la seconda, nel caso che essa si renda necessaria, il Sindaco è tenuto ad inviare I'invito ai soli consiglieri che non sono intevenuti all'adunanza di prima convocazione o che sono risultati assenti al momento in cui tale seduta, legalmente costituitasi, fu dichiarata deserta. Tali avvisi debbono essere consegnati almeno ventiquattro ore prima dell'ora fissata per la seconda convocazione''. Sono poche righe, non capisco come possa il sindaco non prenderne atto''. In sostanza, riassumendo il pensiero di Aquilano, i consiglieri non intervenuti alla prima seduta del Consiglio non potevano sapere che la stessa fosse andata deserta. Analogamente per i consiglieri che hanno abbandonato l'aula. Il sindaco, infatti, ha dichiarato nulla la seduta solo dopo l'uscita degli esponenti della minoranza. A questi ultimi, in base alla lettura attenta del comma cinque dell'articolo 31, il primo cittadino avrebbe dovuto inviare un avviso scritto per la seconda convocazione. Insomma, la minoranza non è affatto 'distratta', ma si attiene alla lettera al regolamento. Questione di interpretazione? Forse, anche perch‚ in politica, anche nei piccoli comuni, è sempre così. La questione, tuttavia, potrebbe avere degli strascichi anche in altre sedi, visto che Aquilano ha preannunciato il ricorso al Prefetto e al Difensore civico. http://francescobottone.splinder.com/
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