CELENZA SUL TRIGNO - ''La Presidenza del Consiglio dei Ministri,
Commissione per l'accesso ai documenti amministrativi, cui il Comune
di Celenza sul Trigno si era rivolto, dissolve l'ultimo pretesto
addotto dal sindaco Venosini e dal Segretario comunale per interdire
l'accesso agli atti alla minoranza e dà ragione all'opposizione in
maniera netta ed inequivocabile''.
E' il commento di soddisfazione di Giampiero Aquilano, capogruppo di
Celenza democratica, la compagine politica che siede all'opposizione
in Municipio. Un duro scontro con la maggioranza è in atto, ormai da
mesi a Celenza, per quello che sembra essere divenuto un problema:
l'accesso agli atti e ai documenti del Comune da parte dei consiglieri
eletti. Dopo vari botta e risposta a mezzo stampa, giunge ora
l'autorevole pronunciamento da Roma. Nel parere si legge, come precisa
lo stesso Aquilano: ''Che i consiglieri comunali hanno diritto di
accesso a tutti gli atti che possano essere di utilitÃ
all'espletamento del loro mandato, senza alcuna limitazione''. Concetto
che andiamo ripetendo da mesi, ma che risulta assai difficile da
digerire all'Amministrazione comunale. Il risultato, dovuto anche alla
nostra insistenza per far valere diritti illecitamente compressi,
servirà a ripristinare due importanti principi: l'attività del
consigliere non è limitata alla partecipazione alle determinazioni
consiliari, ma può consistere in un'azione di iniziativa o di
controllo; che il mandato dei consiglieri comunali non potrebbe essere
pienamente espletato ove ad essi fosse interdetto l'accesso ad una
parte degli atti e che una siffatta limitazione verrebbe a restringere
la possibilità d'intervento sia in senso critico che in senso
costruttivo incidendo negativamente sulla possibilità di integrale
espletamento del mandato ricevuto. La speranza è che d'ora in
avanti, - aggiunge in chiusura il consigliere Aquilano - nessuno si
possa più permettere, a Celenza, come in qualsiasi altro ente locale,
di negare l'accesso ai documenti piuttosto che svolgere Consigli
comunali senza convocare né informare la minoranza, piuttosto che
impedire le registrazioni audio delle sedute e rispetti il ruolo della
minoranza riconoscendole pari dignità ''.
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