Disciplinare del prelievo del cinghiale: mentre la Provincia di appresta a varare il documento, le associazioni venatorie scendono sul sentiero di guerra, metaforicamente, è ovvio. In una dura nota indirizzata al Presidente della Provincia, Coletti, e all'assessore al ramo Tamburrino, il presidente provinciale dell'Arci-Caccia, Angelo Pessolano, spiega: ''Come più volte manifestato in sede di Consulta provinciale della caccia, ribadiamo il nostro dissenso all'approvazione di un regolamento per la caccia al cinghiale sul territorio del Chietino. La nostra contrarietà trova motivazioni profonde. Innanzitutto, pur essendo disponibili a concertare un disciplinare per questo tipo di caccia, riteniamo inopportuno un regolamento che ha come base la suddivisione del territorio in tanti distretti. Inoltre riteniamo riduttivo non poter cacciare il cinghiale in forma singola (senza le squadre, ndr). L'assessore alla caccia Tamburrino ha praticamente escluso dalla concertazione le associazioni venatorie e gli Atc che, ai sensi della legge regionale 10 del 2004, sono gli unici organi deputati alla gestione faunistica. La Provincia ha dialogato con i capisquadra che però non rappresentano le associazioni venatorie, creando, di fatto, un nuovo soggetto nella gestione faunistica. Creare distretti di caccia con un piano faunistico scaduto è un'assurdità (oggi, tuttavia, la questione era all'ordine del giorno del Consiglio provinciale, ndr), inoltre la mancanza del piano faunistico provinciale ostacola le attività degli Atc, impedendo, di fatto, l'applicazione della legge in riferimento alle Zone di rispetto venatorio, istituite al fine di far ambientare la fauna selvatica. Restiamo comunque a disposizione per collaborazioni costruttive guardando all'interesse collettivo dei nostri soci cacciatori''. http://francescobottone.splinder.com/