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La sofferenza e la cultura della morte. Monsignor Scotti commenta il caso Eluana

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''QUESTA celebrazione cade dopo che tutti quanti noi abbiamo potuto con tristezza seguire la vicenda di Eluana Englaro, e vedere come ormai, spinta dai mass media e da numerosi gruppi particolari, una cultura di morte e di distruzione si vada progressivamente affermando, in una situazione sociale in cui l'uomo è sempre più fragile, debole ed inerme di fronte al dramma del dolore, della sofferenza, della debolezza dell'esistenza disabile''. Sono le parole del vescovo della diocesi di Trivento, monsignor Domenico Angelo Scotti, pronunciate durante l'omelia a Bagnoli del Trigno in occasione della Giornata Mondiale del Malato. Settanta i malati hanno ricevuto il dono del Sacramento dell'Unzione degli Infermi, che ''è sacramento di Amore perché aiuta spiritualmente il malato a vivere la sua condizione di malattia e lo sostiene interiormente grazie all'azione di Dio stesso, che lo rende capace di affrontare la croce, unendolo al Cristo Crocifisso''. Tornado al tema della sofferenza e al caso di Eluana, il presule triventino ha aggiunto: ''Situazione che non aiuta l'uomo a vivere, ma lo conduce verso la morte. Oggi, tutti chiedono silenzio: ma noi cristiani, non possiamo fare silenzio, dimenticare e basta. Noi cristiani non possiamo arrenderci a tutto ciò, ma dobbiamo amare e servire la vita, lavorare per la vita, perché ogni vita possa essere una vita che vale la pena di essere vissuta, amata e protetta, e soprattutto la vita disabile, quella fragile. Nel testo che abbiamo meditato, su ''Educare alla salute, educare alla vita'' è questo lo sforzo educativo che ci viene chiesto: ripartire con coraggio per educare tutti al vero valore della vita, impegnarci con entusiasmo, facendoci prossimi, come fa l'Unitalsi, perché con il dono del nostro impegno che nasce dall'Amore, con il nostro servizio umile e disinteressato chi si trova in condizione di fragilità, sentendosi sostenuto, accolto ed amato, non perda la speranza. Ci viene chiesto di rinnovare la fede nel Cristo Risorto per essere persone che concretamente testimoniano la Carità donandosi al fratello in difficoltà. Proprio la Vergine di Lourdes, di cui oggi celebriamo la memoria, ci insegna dalla grotta di Massabielle la bellezza di ogni vita nel piano di Dio, soprattutto ci fa vedere con gli occhi di speranza e di gioia oltre la disabilità dei corpi malati e ci spinge all'amore vero ed autentico verso i nostri fratelli sofferenti, perché in loro vediamo delle persone vere, autentiche e solari, che un giorno, presso il Signore, riacquisteranno in pieno la bellezza della loro anima''. Al termine della celebrazione il Vescovo stesso ha benedetto e consegnato ad ogni anziano, malato e disabile la statuetta della Madonna di Lourdes, perché sia conforto nel dolore, speranza nella sofferenza, e forza per superare depressione e abbattimento. Infine, nell'attiguo Salone Parrocchiale, un momento di festa, di fraternità e di comunione ha chiuso la giornata, alla quale hanno partecipato più di 300 persone provenienti dalle parrocchie di Agnone, Bagnoli del Trigno Belmonte del Sannio, Castelverrino, Poggio Sannita, Pescolanciano, Taverna di Schiavi d'Abruzzo, Casalciprano, Duronia, Trivento, Montenero Valcocchiara. http://francescobottone.splinder.com/
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