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Polemiche nel mondo venatorio, D'Amico replica stizzito a Pessolano

redazione
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Riceviamo dal capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale, Camillo D'Amico, e pubblichiamo: "Nessun colpo di mano nell'approvazione del disciplinare sul prelievo e contenimento del cinghiale ne guerra dichiarata da parte mia e dell'assessore Tamburrino al mondo venatorio; chi afferma il contrario fantastica ed afferma strumentalmente il falso!!! Ora basta con insinuazioni gratuite ed infondate che hanno solo il sapore di vendetta verso un atto di decisa responsabilità che abbiamo esercitato, nella pienezza delle nostre funzioni, dopo un interminabile tempo che, probabilmente, altri volevano solo dilatare all'infinito per difendere interessi consolidati, a noi sconosciuti, ma che nulla hanno a che vedere con quelli generali. Piuttosto che ricorrere ad alzate di polveroni inutili, minacciare ricorsi al T.A.R., senza spiegarne bene i perché ed i contenuti, annunciare scioglimenti di squadre di cinghialai, esercitando un ridicolo quanto inutile "sciopero" della categoria, manifestazioni plateali di protesta, una volta per tutte, si abbia il coraggio di spiegare cosa si è fatto in concreto per drenare l'alto numero di cinghiali presenti sul territorio che tanti e consolidanti danni hanno prodotto ed ancora producono alle produzioni agricole nonchè di pericolo per l'incolumità pubblica come, ultimamente, anche i media hanno riportato. La risposta a questo quesito, posto innumerevoli volte, sin quì ha trovato solo elusioni ed imbarazzati silenzi. Sino a prova contraria, l'arte di coltivare la terra e renderla produttiva, resta ancora e pur sempre una professione a dispetto di quella venatoria che rimane un hobby che rispettiamo e verso cui abbiamo esercitato sempre una grande considerazione nel rispetto del principio democratico dell'attiva partecipazione. Nel caso del regolamento del cinghiale ben 3 anni e mezzo di attesa e dopo innumerevoli riunioni, assemblee, consulte e quant'altro utile e necessario a trovare un testo condiviso, ritengo, siano sufficienti a comprendere quanta pazienza si abbia avuto per giungere ad una conclusione che, se pur contestata, tra un anno avrà una verifica di merito e che delega un ruolo significativo ai cacciatori nel governo del territorio senza alcun onere di natura finanziario per i danni materiali che, purtroppo, ancora la specie cinghiale produrrà e che rimane in carico alla pubblica amministrazione. Ogni libero cittadino, anche i presidenti degli A.T.C. e delle associazioni venatorie, eserciterà il proprio diritto di voto senza alcun vincolo ma lo faccia senza raccontare falsità, elencare arbitariamente amici e nemici, minacciare gratuitamente l'altrui pensiero perchè, altrimenti, si deroga dalla civile convivenza come è in un paese democratico e si sconfina in atteggiamenti tipici di regimi a noi lontano parecchio per storia e cultura. Se chi, rifuggendo dal naturale e civile confronto democratico forse perchè toccato in interessi particolari che a noi sfuggono, sciegliesse la strada del confronto diretto, anche se dialettico, anzichè gratuite e strumentali nonchè minacciose dichiarazioni ai media, forse, tutti ne trarremmo un grande beneficio".
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