CASTIGLIONE MESSER MARINO - Scintille, nel corso dell'ultima seduta del Consiglio comunale, tra maggioranza e opposizione.
La tensione è stata innescata dalla richiesta del consigliere di minoranza Enzo Fangio (IdV), di riprendere, con una videocamera, i lavori dell'assise civica. Un'operazione trasparenza, vietata. Il sindaco Massimo Mastrangelo (An) ha manifestato tutta la sua opposizione all'idea di essere ripreso, insieme alla sua maggioranza, disponendo addirittura, questo raccontano i consiglieri di minoranza, che il Vigile urbano intervenisse per sequestrare eventuali apparecchiature elettroniche atte alla registrazione audio-video. Se non è una censura, poco ci manca. "Nei giorni precedenti era stata presentata una formale richiesta in tal senso, - spiegano i consiglieri di minoranza - con l'intento di voler far conoscere il dibattito che si tiene in Consiglio comunale a quanti, pur interessati alla vita amministrativa, rinunciano a partecipare alle sedute pubbliche per pudore o timore di essere arruolati nell'uno o nell'altro schieramento, o più semplicemente perché preferiscono starsene a casa. Inserendo le immagini in un blog, sarebbe invece possibile assistere ai Consigli comunali comodamente da casa". Un'idea promossa dall'IdV anche in campo nazionale e ripresa dall'opposizione di Castiglione, composta da esponenti del Pd e dell'IdV appunto.
"L'Amministrazione Comunale ne guadagnerebbe in democrazia e trasparenza", aggiunge Domenico Fangio, coordinatore del Pd, il quale poi spiega che il sindaco, rifacendosi a una sentenza, avrebbe dichiarato, nella sostanza, che non essendoci un regolamento che prevede le riprese in aula, non avrebbe autorizzato alcuna registrazione. "Non esistendo attualmente una commissione che si occupi di stilare un regolamento, e soprattutto, non essendoci alcuna volontà da parte del sindaco Mastrangelo, le riprese delle sedute a Castiglione non si faranno mai, o almeno non si faranno fino a quando sarà in carica questa amministrazione", chiosa Domenico Fangio.
"Come consiglieri di minoranza, - si legge nella nota congiunta Pd e IdV - riteniamo che il diniego del sindaco alle riprese delle sedute consiliari segni ancora di più l'allontanamento della politica dai cittadini. Con senso di responsabilità abbiamo deciso di evitare lo scontro rinunciando a portare videocamere in aula consiliare. Nostro unico scopo è quello di permettere a tutti di poter vedere quello che avviene all'interno della casa comunale. Se non si ha niente da nascondere perch‚ bloccare un'iniziativa di questo tipo? Ci riproponiamo, per non dare alibi alla maggioranza, di presentare al prossimo consiglio una proposta di regolamento".
Sotto lo sguardo attento dell'agente della Municipale, pronto ad intervenire per bloccare eventuali riprese clandestine, la discussione è proseguita "in un clima da caccia alle streghe", ironizza Domenico Fangio. "Infatti - spiega il coordinatore del Pd - un assessore ha fatto sospendere la seduta accusando il consigliere Enzo Fangio di riprendere la discussione con il telefonino. Il vigile urbano, su richiesta del sindaco, non ha potuto fare altro che constatare che il telefonino era spento".
Con buona pace per la 'trasparenza'.