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Trignina, ennesimo incidente.

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CASTELGUIDONE - L'ennesimo incidente stradale sulla SS 650 Trignina, verificatosi la sera di giovedì scorso, ha rimesso in moto le polemiche sullo stato di abbandono in cui versa l'importante arteria stradale. Questa volta sono rimaste coinvolte quattro autovetture, tra cui quella del medico di Castelguidone, Mariella Sigismondi che, come le altre persone coinvolte, ha avuto bisogno di ricorrere alle cure mediche presso l'ospedale di Vasto per una sindrome da schiacciamento della cassa toracica. Probabilmente l'uso delle cinture e il sistema air-bag che è entrato in funzione hanno evitato più gravi conseguenze. Le cause del sinistro sono ancora da accertare, ma secondo alcune indiscrezioni trapelate nei giorni successivi, al momento dell'incidente ci sarebbe stata sul posto un'automobile trainata da un'altra per mezzo di una fune. Probabilmente il procedere con estrema lentezza dei due veicoli è alla base dell'incidente che ha poi coinvolto altri automezzi. Al momento dell'intervento dei carabinieri però la fune usata per il presunto traino non è stata rinvenuta, dunque non ci sarebbero riscontri oggettivi a sostegno di questa ipotesi. Si è trattato dell'ultimo di una lunga serie di incidenti stradali verificatisi sulla Trignina. Nei mesi scorsi si erano registrati incidenti di una certa gravità e alcune persone avevano addirittura perso la vita. Una strada realizzata da circa trenta anni, dunque progettata per un certo volume di traffico che ovviamente, nel corso degli anni, è aumentato esponenzialmente. Un'importante arteria di collegamento divenuta ormai inadeguata alla mole del traffico odierno, soprattutto in considerazione dell'elevato numero di mezzi pesanti che la percorrono giornalmente. A ciò si aggiunge una cronica mancanza di manutenzione del manto stradale, che si presenta, per molti chilometri, completamente dissestato. Come dopo ogni incidente, si parla in questi giorni della necessità di lavori di adeguamento, di manutenzione, di allargamento, della realizzazione di due carreggiate separate per ciascun senso di marcia. Tutte idee e proposte sentite da tempo, anche sulla bocca dei politici, ma la triste realtà della Trignina resta quella di una strada pericolosa, inadeguata e senza manutenzione. Quale altro tributo di sangue bisognerà pagare per passare finalmente dalle parole ai fatti?
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