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La maggioranza è d'accordo, ma vota contro.

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SCHIAVI DI ABRUZZO - Si è svolto lunedì mattina il consiglio comunale riunito in seduta straordinaria per procedere alla nomina dei componenti della commissione elettorale. Sono risultati eletti i consiglieri Adriana Di Carlo e Giovanni Di Carlo per la maggioranza e Giorgio Pinnella quale rappresentante delle minoranze. Tra i punti all'ordine del giorno vi era anche la discussione della mozione presentata dai gruppi di opposizione riguardante i recenti lavori di pavimentazione del centro storico che hanno suscitato un vespaio di polemiche nei mesi scorsi. I consiglieri di minoranza, facendosi portavoce delle lamentele quasi unanimi della cittadinanza, avevano chiesto la rimozione della pavimentazione in Via Venezia non realizzata a ''regola d'arte'' e la sostituzione con una nuova pavimentazione, ovviamente a spese della ditta che ha eseguito i lavori in maniera maldestra. La maggioranza, per bocca del Vicesindaco Luciano Piluso (il Sindaco ha abbandonato la seduta perché cugino di uno dei progettisti e direttore dei lavori), ha respinto la mozione delle minoranze. Piluso non ha potuto negare che in paese ci siano state molte lamentele e che la ditta esecutrice abbia commesso degli errori nella posa in opera della pavimentazione tuttavia, prendendo per oro colato le dichiarazioni contenute in una relazione tecnica redatta dai direttori dei lavori il geometra Giancarlo Cianci e l'ingegnere Raffaele Sigismondi, ha convinto la sua maggioranza a respingere la proposta. Secondo la relazione tecnica i lavori ''si ritengono realizzati conformemente al progetto e a regola d'arte''. Quindi la maggioranza, pur condividendo sostanzialmente il giudizio negativo sui lavori di Via Venezia, si è però opposta alla rimozione della pavimentazione motivando questa decisione con quanto affermato dalla relazione tecnica che dichiara l'esatto contrario, cioè che i lavori sono stati fatti bene. Quando si dice la coerenza. Su quel tratto di strada sono stati eseguiti i lavori, con i medesimi materiali, da due ditte diverse che hanno operato in due differenti tronconi. Se il secondo tratto, quello incriminato, è stato fatto ''a regola d'arte'' come dichiarato nella relazione tecnica, allora vuol dire sono sbagliati i lavori realizzati nel primo troncone, perché la differenza tra i due è lampante. C'è qualcosa che non va, è del tutto evidente. Alla fine si è raggiunto un accordo tra maggioranza e opposizione in base al quale non verrà approvato il certificato di regolare esecuzione dei lavori prima di aver sentito il parere di altri tecnici.
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