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A Carnevale, la sfilata dei ''mazzaroun''.

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SCHIAVI DI ABRUZZO - Si è tenuta regolarmente, sabato scorso, nonostante il freddo, la tradizionale sfilata in maschera dei ''mazzaroun'', una novella invasione barbarica, nel piccolo centro montano del Vastese. Per celebrare degnamente il Carnevale una colonna festante e rumorosa di bambini ed adulti, tutti mascherati, percorre le vie del paese entrando in ogni casa e facendo razzia di salumi, dolci e ingenti quantità di vino. Proprio per evitare il simpatico saccheggio, i cittadini cercano di limitare i danni allestendo la cosiddetta ''buffetta'' all'aperto, per le strade del paese, cioè una tavola imbandita contenente i prelibati insaccati tipici delle montagne abruzzesi nella speranza di placare l'ingordigia dei ''mazzaroun''. Salsicce, ''capocolli'', prosciutti e ''ventricine'' sia di maiale che del più nobile cugino selvatico, il cinghiale che certo non manca sui monti del Vastese, immolati in abbondanza sulle ''buffette'', altari pagani di un rito che celebra l'abbondanza e la crapula prima delle ristrettezze che impone il digiuno quaresimale. Tutto il paese in festa, senza le solite divisioni politiche che inevitabilmente tengono banco nelle piccole realtà, in un'inebriante e goliardica celebrazione del Carnevale. Non sono mancate ovviamente le leggendarie bevute di vino rosso locale, i balli tipici della tradizione popolare contadina come la ''spallata'' accompagnati dal suono dell'organetto ''du bbott'' e le canzoni intonate nell'antico idioma dialettale. E martedì, ultimo giorno di carnevale, si è replicato facendo tappa nelle numerose frazioni di Schiavi di Abruzzo.
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