I Salvanesi hanno sempre avuto una profonda devozione per il Santo protettore San Vitale.
Nel 409, Galla Placidia, figlia dell’ imperatore Teodosio, si trasferì da Milano a Ravenna e portò con sé le reliquie di San Vitale (traslate 16 anni prima da Bologna a Milano da Ambrogio e dai santi Gervasio e Protasio. Una commissione di notabili sansalvesi si recò a Roma il 20 dicembre 1745 per prelevare le reliquie di San Vitale donate dal cardinale Pier Luigi Carafa. L’urna fregiata dalla armi gentilizie del cardinale arrivò a San Salvo verso mezzanotte. Fu accolta da un tripudio di ovazioni. La gente per riscaldarsi dal freddo, accese una grande falò (Lu fòche de San Tumàsse ).
Per onorare il Santo guerriero , la parrocchia di San Giuseppe ha organizzato celebrazioni solenne.
Il parroco don Raimondo e i “magnifici 26” hanno fatto cose egregie.
Negli anni precedenti , non si erano mai verificate tante richieste per la partecipazione al comitato festeggiamenti. Infatti hanno aderito con entusiasmo 26 persone.
La festa di San Vitale è stata molto impegnativa.
Un enorme lavoro per la preparazione e distribuzione delle “sagnitelle “ e dei “porcellati”.
Sono stati confezionati circa 9000 “porcellati” , mentre per la preparazione delle “sagnitelle” sono occorsi sette quintali di farina. 28 aprile: la Santa Messa, la processione affollata e interminabile, i fuochi pirotecnici ed il concerto di Fiordaliso.
Una grande festa per un grande Santo !
San Vitale, aiutaci a superare la crisi!
W San Vitale !