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Le antiche radici del Mercoledì delle Ceneri

Tradizione e storia della Quaresima tra folklore e religione

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Nella tradizione cattolica, il Mercoledì delle Ceneri segna l’inizio della Quaresima e quindi dei quaranta giorni che precedono la Pasqua. Si chiude definitivamente qui il periodo carnevalesco di giochi, burle, piaceri e divertimenti e si inaugura la fase di penitenza, astinenza, digiuno, preghiera, meditazione e carità. Momenti, il Carnevale a la Quaresima, in estremo contrasto.

L’etimologia del termine “Quaresima” deriva dall’anglosassone “Lencten”, primavera. Nelle lingue romanze - quindi anche in italiano- slave e celtiche, si usa un derivato della parola latina “quadragesima”, riferita al quarantesimo giorno prima della Pasqua.

Molte delle “nostre” feste cristiane sono un riadattamento delle tradizioni pagane, precristiane, messe in atto per accrescere le adesioni alla religione di Gesù Cristo. Nel caso della Quaresima, esistono riti propiziatori di origine contadina, per la fecondità della terra, dove il rogo simboleggia il passaggio dalla morte alla vita e le ceneri ottenute venivano seppellite come concime sacro. I “quaranta giorni” – oltre che alla Pasqua - conducono alla primavera ed è necessario che il terreno sia pronto per ricevere i frutti. Nel periodo che precede la Pasqua sono diverse le usanze, anche al di fuori dell’Italia per purificarsi e prepararsi alla rinascita. In Germania ad esempio, i contadini raccolgono i rami secchi dalle campagne per farne un rogo e spargere le ceneri per rendere favorevole il raccolto mentre tizzoni accesi vengono portati nelle case come protezione dagli spiriti maligni. Riti purificatori di questo tipo sono in linea con la Pasqua cristiana, inoltre, richiamano il cammino del sole, il calore, proprio come il cero pasquale. La chiesa ha trasferito questi riti nel simbolo del Mercoledì delle Ceneri, quando la cenere dell’ulivo pasquale dell’anno precedente, viene cosparsa sulla fronte del fedele accompagnandolo nel percorso del rinnovamento, di rinascita, della Quaresima. Nei “quaranta giorni” le luci nelle chiese sono spente, a rappresentare il dominio del buio, del male, che terminerà con l’accensione del cero e delle candele nel giorno di Pasqua. 

Ancora, testimonianze di “quaranta giorni di astinenza” si trovano tra i riti destinati a una dea babilonese e alla preparazione per la festa in commemorazione della morte e resurrezione di Tammuz, ossia il falso messia dei Babilonesi. Molto simile alla storia che conosciamo della nostra Pasqua.

Sacre ricorrenze per i cristiani, derivanti da un intreccio di culture e credenze, antichi rituali e simbologie perse nei secoli.

 

(In foto: dettaglio di "Lotta tra Carnevale e Quaresima" di Pieter Bruegel il Vecchio)

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