Egr.Direttore,
ieri alle ore 18.00,il coro della pasquetta ha rievocato "LA PASSIONE DI GESU' CRISTO" attraverso il canto che è molto triste ed altrettanto commovente ed è un rito che si ripete da sempre.
Personalmente mi riporta indietro alla mia infanzia quando nel mio paese di origine, un piccolo coro di gente semplice e autodidatta con un organetto faceva il giro del paese cantando questa litania che toccava il cuore di tutti.
Mi porta a ricordare che la Pasqua si festeggiava con molta allegria, molta serenità e semplicità .
Le nostre nonne e mamme, preparavano i dolci della tradizione ABRUZZESE a base di uova farina e zucchero (l pupe e l cavell) per la gioia di tutti grandi e piccoli.
A quei tempi non c'erano le uova di cioccolata, le uova erano di gallina che venivano lessate e mangiate a colazione.
A quei tempi non c'era la colomba Motta, la colomba era fatta in casa.
Noi bambini il giorno di pasqua facevamo il giro dei parenti per fare loro gli auguri,aspettavamo con ansia e trepidazione il pranzo, momento in cui si radunava tutta la famiglia,formata a volte di tre,quattro generazioni,non vedevamo l'ora che qualcono ci chiedesse di dire la poesia e di leggere la letterina ,cosa che facevamo molto volentieri con la speranza di racimolare qualche monetina.
Oggi la Pasqua si festeggia in modo molto diverso, il progresso la tecnologia ci ha cambiati ha stravolto il "MODUS VIVENDI" di quei tempi nei quali con molto poco eravamo felici.
Il progresso indubbiamente ci ha dato tanto, ma è altrettanto vero che ci ha tolto altrettanto.
Oggi tutto cio è solo un ricordo indelebile che io custodisco gelosamente.
Concludo augurando a Lei e tutta la redazione una PASQUA di serenità e pace.
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