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Lorenzo e Caterina

I racconti di Nicolina Cilli

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Già nel 1973 avevo maturato nel mio cuore il desiderio di imparare ai miei alunni l’importanza di un rapporto tra uomo e donna fatto di rispetto reciproco e senza pregiudizi. Entrambi sono stati creati da Dio per amore e in amore devono imparare a vivere insieme.

Già in prima elementare mettevo in ogni banco un bambino e una bambina per insegnare loro che lo spazio umano era per entrambi.

Non scrivo il nome dei protagonisti, perché oggi sono bravi professionisti e ottimi genitori, scrivo nomi di fantasia per onestà professionale.

Al primo banco di una seconda classe c’erano Lorenzo e Caterina, due bambini che spesso finivano per azzuffarsi, ma non riuscivo a capire il perché. Ognuno teneva il proprio banco in ordine, studiavano ed erano rispettosi.  

Un giorno la lite fu più violenta del solito. Si azzuffarono e vennero da me per trovare giustizia.

Interrogai gli imputati e vennero fuori due argomentazioni contrapposte. Una diceva “ mi vuole comandare” e l’altro “non mi vuole ubbidire”.

Mi sentii un po’ persa, tutta la mia educazione sociale era in pericolo!

Ascoltai con attenzione e trovai una risposta. Lorenzo e Caterina stavano bisticciando per una gomma caduta a terra. Beh dissi “si raccoglie e si continua a disegnare”. Subito Lorenzo ribatté “Caterina non la vuole raccogliere” e io “ di chi è la gomma ?“ e Lorenzo senza esitare “E’ mia”.  E io di nuovo “e allora perché la deve raccogliere Caterina?” E lui “Perché io sono maschio ed ho il pisello, perciò ho qualcosa più di lei. “

In un primo momento pensai alla mia educazione sessuale sbagliata ma come donna dovevo difendere Caterina. E senza esitare risposi “oggi tu hai il pisello e ti senti più importante  di Caterina per qualcosa in più, ma aspetta che cresce e avrà due belle tette molto più grandi del tuo pisello, potrà allattare i figli e farli crescere.”

Forse toccai la parte migliore di quel bambino. Il sentimento prese il sopravvento e tra le lacrime mi disse “io non c’entro, la mamma mi ha detto così”.

Ah queste mamme! Care genitrici delle famiglie, pilastri della società, se lasciassimo più spazio alle maestre!!!

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