Il diritto all’assistenza sanitaria rientra in uno di quei diritti della sfera sociale, in teoria riconosciuta a tutti i livelli. Ma un antico detto dei nostri padri dice "trest ch ci capt e ch ha bisogn” tradotto (triste chi ci capita e chi ha bisogno). Niente di più azzeccato soprattutto per la burocrazia che sovrasta ogni tipo di prestazione sanitaria.
Sembrava che l’era informatica dovesse portare chissà quale rivoluzione come anche doveva essere rivoluzionaria una legge rimasta solo sulla carta sulle semplificazioni amministrative (la legge 241 del 1990). Quante file e quanta burocrazia deve affrontare chi ha bisogno di una qualsiasi assistenza specialistica? Una sofferenza che si aggiunge a una sofferenza.
Eppure l’informatica e la legge citata hanno delle potenzialità incredibili che devono ancora vedere la luce. Si tratta solo di adeguare la macchina organizzativa con le risorse di cui già si dispone. Prima di pensare a ospedali nuovi forse è più logico pensare a migliorare l’esistente.
C’era un esame universitario il cui fondamento era: per migliorare la qualità di un prodotto e/o un servizio occorre mettersi dal punto di vista del cliente o fruitore del servizio pubblico e chiedersi come poter migliorare questo prodotto/servizio per soddisfare al meglio le sue esigenze.
Ecco solo degli esempi semplici di quanto l’applicazione di queste potenzialità potrebbe migliorare la qualità di vita del cittadino.
Il primo approccio in caso di bisogno è il medico curante. Nella maggior parte dei casi è una mattinata dal dottore!
Una nota di merito è da attribuire ai pediatri di San Salvo che stanno offrendo un bellissimo servizio grazie al Pediatotem (leggi) Niente più fila, prenoti l’appuntamento con un semplice click e non rischi che tuo figlio resti contagiato da virus intestinali, influenze, malattie semantiche ecc.
Seconda fase. Si entra dal dottore per visita e prescrizione medica. Se si tratta di una prescrizione specialistica, non potrebbe il medico stesso a poter provvedere alla prenotazione con un software collegato con tutti i centri d’Italia? Chi è stato in Svizzera ha riferito che negli studi medici c’era addirittura un’infermiera che faceva anche i prelievi. E se il problema è serio e bisogna recarsi fuori? A chi rivolgersi? Dove andare? Dove si può essere curati meglio? Non ci potrebbe essere un collegamento in rete almeno in tutta Italia in cui i medici interagiscono e si scambiano informazioni e pareri almeno sui casi difficili? Un paziente che si può curare a Vasto come nel migliore ospedale di Milano ma senza dover affrontare il viaggio e le incredibili spese economiche?
E si potrebbe continuare così all’infinito perché tutto è perennemente migliorabile.
Occorrono troppa umiltà e troppa passione per il proprio lavoro?
Semplice visione futuristica? Mia mamma diceva “la vita, per quanto lunga possa essere, dura come una fumata di sigaretta” e allora perché dobbiamo sprecare ore e ore della nostra vita a fare file che potrebbero essere evitate con la buona volontà delle persone che stanno dietro le logiche organizzative del sistema sanitario? Basterebbe mettersi dal lato di chi ha bisogno.