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“La politica è cosa buona e santa”, bisogna solo cominciare a votare le brave persone!

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La maggiorparte delle persone, soprattutto chi vive una difficoltà umana e oggettiva o semplicemente per un comune sentimento del vivere comune, tende a dire la “politica è sporca”, “sono tutti uguali”, “pensano solo ai propri interessi e a quelli di chi dicono loro”, “si coprono a vicenda”, “non vado neanche a votare”.

Chi va a chiedere un posto di lavoro al politico di turno avrà delle risposte diverse. Guarda caso il lavoro in qualche modo si trova per il vicino, l’amico, il parente, o chi potrà assicurare un certo bacino di voti. Per chi si trova, invece, fuori da questo giro ne resta fuori. “È un periodo di crisi non posso far nulla”. Idem per i vari incarichi ai diversi professionisti e in vari altri ambiti.

Questa purtroppo è la dura realtà che vive in prima persona chi è disoccupato e/ o chi ha una persona disoccupata in casa, chi ha problemi di salute seri, e per tutti quelli che vivono delle problematiche per le quali una soluzione potrebbe essere data dalla semplice buona volontà dei politici.

Ma tutto questo dipende solo dalle persone che vanno e votare e da coloro che vengono eletti. Come in ogni ambito sono sempre le persone che fanno la differenza. Non è la politica in sé.

Nessuna coalizione dovrebbe denigrare l’altra riprendendone gli scheletri degli armadi, perché nessuno ne è esente e ognuno ha i suoi, piccoli o grandi che siano.

Eppure la politica è una cosa seria e importantissima. Tutto il mondo che ci circonda è frutto di una scelta politica, la scuola, il lavoro, le tasse, le strade che percorriamo, come veniamo curati, le strutture messe a nostra disposizione, i parchi dove portiamo i nostri figli a giocare, eccetera eccetera. Il malcostume non va combattuto con il disinteressamento o non andando a votare.

Non bisogna mai arrendersi e cercare sempre di mandare le persone giuste al “potere”.

Chi sente forte la vocazione di fare delle cose buone e si è candidato ha fatto benissimo a mettersi in gioco e se riuscirà ad entrare nelle sale del potere dovrà perseguire il bene di tutti e in particolare dell’ultimo. Quando si persegue il bene dei più deboli, paradossalmente si riuscirà a fare anche gli interessi di tutti.

E chi è chiamato ad andare a votare è cosa buona che lo faccia, nessuno si può esimere.

Oggi a San Salvo si vota per chi andrà ad amministrare, a Dio piacendo, la città per i prossimi 5 anni. Le comunali di una cittadina come la nostra dove tutti bene o male si conoscono, possono diventare il trampolino di lancio di una politica che si rinnova che comincia a poter essere scritta con la P maiuscola.

Bisognerebbe votare quelle che sono le “brave persone e che lo sono a prescindere dal periodo elettorale, che hanno entusiasmo e voglia di fare cose buone per la città. E di brave persone ce ne sono in tutte le coalizioni.

 

 

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