Amsterdam, 5 Aprile 2018... versi di poesia riempiono la mia mente mentre in bici. La mia bicicletta bianca col campanello lilla..chic, ma della più semplice tipologia che si trova qui, la chiamano “omafiets”, traducendo alla lettera: “la bici della nonna”. Uno dei pezzi di meccanica più affascinanti: minimalista, robusta ed efficiente. senza freni (per frenare si pedala al contrario) non si rompe mai, manutenzione minima e massima affidabilità. Sogno e orgoglio di ogni impiantista… ma soprattutto la mia compagna di 12 anni. Mi porta a lavoro (con zero emissioni, a parte quelle per produrla...).
E’ Aprile, l’inverno è passato… forse… fuori è bagnato…piove e forse piove ancora… temeraria come sempre infilo pantaloni-poncio-guanti-cappello impermeabili…non vado a sciare.. devo affrontare il viaggio di ritorno con la omafiets da ufficio a casa…mi metto l’anima in pace, in fondo l’ho fatto tante volte..
Esco dal cancello dell’ufficio. Tic.. tic tic… ….tic… gocce consistenti ma con cadenza discontinua… strano… completamente diverso dal “drizzle” la pioggia constante e leggera tipica del nord Europa…… o forse no: è Aprile!… si, è Aprile: c’è uno spiraglio di sole tra le nuvole , un sole che fa luce e scalda… anche dopo le 17…le mie ossa meridionali ringraziano… Wow…è il mio giorno fortunato… non solo l’inverno è veramente passato ma non c’è neanche una singola raffica di vento nel tratto ufficio-traghetto (che mi permette di attraversare l’Ji, il fiume che separa Amsterdam Nord dove lavoro dal resto della città e direzione casa). Il prossimo parte tra 5 minuti. Mi fermo un po’ distante dall’imbarco, di fianco al mega vaso di tulipani… così belli appena sbocciati… il miracolo della natura che si ripete ogni anno…come mi faceva osservare mio padre, quando il ciliegio in giardino fioriva .. Il cielo si sta aprendo e mentre decido ti togliere lo strato impermeabile, lo sguardo cade su un tulipano scarlatto che non ancora si scrolla la pioggia di dosso. La goccia incastrata tra la corona di petali e lo stelo, baciata dal sole, crea dei riflessi stupendi… che bella la pioggia d’Aprile…
A casa…apro immediatamente uno dei libri più preziosi che ho.. Espressioni… Pagina 32, ne sono sicura..:
Pioggia D’Aprile
Brilla al sole
la pioggia d’Aprile
le gocce d’argento
bagnano le spighe
già gonfie
lavano le foglie
dell’eucalipto
ma ecco in alto
già il sole rosseggia
tra I rami
del pioppo solitario
l’usignolo gorgheggia
Rinaldo…,sorrido, hai vinto di nuovo tu: in pochi versi, hai raccolto tutte le mie emozioni di oggi… sei imbattibile...
E come al solito, prima di metterlo via, leggo sempre l’ultima poesia.. scritta poco dopo la visita di Rosella in carcere nell’82… quest’anno più che mai (a 5 anni dalla scomparsa di Rosella, a 16 da quella di Rinaldo, e forse finalmente in un momento di revisione storica di tutto ciò che è avvenuto in Italia a fine anni ’70 primi anni ’80…) mi riempie gli occhi di lacrime… sono lacrime buone… scaldano il cuore come il sole d’Aprile… siete stati dei grandi Rosella e Rinaldo (dietro un grande uomo, c’è sempre una donna ancora più grande…)!
Bene Arrivata
Bene arrivata mia cara
frena il tuo pianto
placa il tuo dolore
vedi
qui appena possiamo
sfiorarci con la mano
qui manca l’azzurro del cielo
qui non ho acqua
per toglierti la sete
qui anche il riso e’ pianto
e un soffio d’amore non spira
agli abissi della terra
racconto il mio tormento
le tue lacrime sono perle
nelle mie mani di prigioniero
i tuoi occhi pieni di luce
dissolvono per un’ora
questo muro della vergogna
fai per un poco di questo carcere
una Chiesa con musica d’angeli
il sole tramonta e ritorna
non mi piegherò ai potenti
Pioggia D’Aprile e Ben Arrivata sono poesie tratte da “Espressioni” di Rinaldo Altieri
Poeti Italiani Contemporanei, Cultura Duemila Editrice, 1989.