Quante volte si sentono frasi come "sei bella come la luna?".
Ma ha senso paragonare la bellezza di un satellite naturale a quella della persona? O è un complimento stereotipato, pigro e in qualche modo finto?
Con "Cupole" Erre Punto critica proprio ciò, utilizzando lo stereotipo del "sei bella come le Cupole di Roma".
Lo fa in chiave ironica e leggera, iniziando una dedica ad una ragazza con "non sei bella come le Cupole a Roma, ma quasi. E pensa che un essere umano non ci arriva ma tu quasi".
Il primo ascolto lascia spiazzati e genera un sorriso, ma è proprio nel "quasi" che ritroviamo il profondo del brano: paragonare la bellezza di un essere umano a quella di elementi architettonici di una citta' sarebbe finto, superficiale. Ma Erre confessa che questa ragazza è in grado di suscitare in lui una sensazione effettivamente simile a quella che prova guardandoli.
Nel bridge finale viene reso esplicito il senso del brano: "Non sei bella come le Cupole a Roma, neanche Venere ha 'ste pretese. Sei bella come il senso di Roma che c'ho nel cuore".
Così il complimento assume un carattere reale, sincero, profondo e proprio di chi vive la romanità .
Nelle strofe troviamo una dedica sincera, in cui l'artista mette in luce la consapevolezza di cui alcuni lati del suo carattere si riflettano sul rapporto.
Il videoclip ufficiale del brano è un cartone animato la cui regia è frutto ancora della loro relazione, come notiamo dalla cura dei dettagli delle relazioni emotive, frutto di uno studio geografico non indifferente, dei due personaggi alle frasi del testo e a ciò che accade intorno a loro.
Il primo frame riprende la copertina di "Punto de ritrovo", il disco che contiene il brano.
Scopriamo che "la coppietta" esce all'osteria e vive un pomeriggio surreale in una Roma di fantasia in cui le statue parlano, il Tevere è fatto di vino rosso e in cui tutti gli elementi raffigurano esattamente il testo del brano.