Clemens August conte von Galen elaborò la teoria di una colpa collettiva del popolo tedesco, accusato di silenziosa accettazione della politica di Hitler : « Sotto il nazismo dissi pubblicamente, e lo dissi anche riguardo a Hitler nel '39, quando nessuna potenza intervenne allora per ostacolare le sue mire espansionistiche: la giustizia è il fondamento dello stato. Se la giustizia non viene ristabilita, allora il nostro popolo morirà per putrefazione interna. Oggi devo dire: se tra i popoli non viene rispettato il diritto, allora non verrà mai la pace e la concordia.»
Clemens August conte von Galen (Cardinale, detto il “Leone di Münster”), undicesimo di 13 figli del conte Ferdinand Heribert Ludwig von Galen e della contessa Elisabeth von Spee, nasce il 16 marzo 1878 nel castello di Dinklage ad Oldenburg (Bassa Sassonia). La sua era una famiglia di credenti.
Venne ordinato sacerdote il 28 maggio 1904 a Münster.
Dopo un breve periodo come vicario capitolare a Münster, Clemens August venne nominato, nel 1906, cappellano della chiesa di S. Mattia a Berlino. L'attività sacerdotale in questa città si prolungò per 23 anni.
Visse i difficili anni della Prima Guerra Mondiale, i tumulti del dopoguerra e un lungo periodo dell’epoca di Weimer (periodo della Storia della Germania che va dal 1919 al 1933).
Nel 1929 fu nominato parroco della chiesa parrocchiale di S. Lamberto a Münster. . Il 28 ottobre 1933 fu eletto vescovo di Münster e scelse, come slogan d’elezione, il motto: "Nec Laudibus, Nec Timore" (non con le lodi né con la minaccia, io devio dalle vie di Dio).
Durante la Quaresima del 1934, nella sua prima lettera pastorale, smascherò l’ideologia neopagana del nazionalsocialismo. Nella primavera del 1936, in una decisa predica nel duomo, accusò apertamente il regime nazionalsocialista di discriminare, di gettare in prigione e addirittura di uccidere i cristiani a causa del loro credo.
Il vescovo Clemens August von Galen appartiene al novero dei vescovi che il Papa Pio XI invitò a Roma, nel gennaio 1937, per parlare con loro della situazione in Germania e per preparare la famosa enciclica “Mit Brennender Sorge” (“Con viva preoccupazione”), accusando il regime nazionalsocialista davanti all’opinione pubblica mondiale.
La sua popolarità crebbe a tal punto che le sue omelie furono diffuse clandestinamente per tutta la Germania.Tutta questa popolarità e i continui attacchi contro il regime provocarono forti reazioni tra i gerarchi nazisti. Martin Bormann, segretario personale di Adolf Hitler, propose di impiccare C.A. von Galen ma Joseph Goebbels (importante gerarca nazista) glielo impedì dicendo : « Se ora si procedesse contro il vescovo, tutta la Westfalia andrebbe persa per l'impegno bellico ». Hitler, quindi, per evitare una sommossa popolare, decise, per il momento, di lasciar stare il vescovo di Münster, per poi pareggiare i conti dopo la vittoria finale.
Il Venerabile Pio XII chiamò, il 18 febbraio 1946, il vescovo C.A. nel collegio cardinalizio. Era un onore per la sua condotta intrepida durante il periodo del nazionalsocialismo. Una basilica di S. Pietro gremita lo acclamò, il “Leone di Münster”, quando lui ricevette dalle mani del Papa la dignità cardinalizia.
Il 22 marzo 1946 morì.
Il Card. Clemens August von Galen fu dichiarato “venerabile”, il 20 dicembre 2003, da Giovanni Paolo II. Benedetto XVI lo proclamò beato il 9 ottobre 2005.