Oggigiorno va affermandosi come fondamentale il ruolo del video maker.

Nell’epoca in cui regna l’arte visiva è essenziale correlare immagini e filmati ad un prodotto musicale per renderlo più efficace e raggiungere, così, meglio il pubblico. In particolar modo il videoclip musicale diventa molto popolare a partire dagli anni Ottanta contemporaneamente alla nascita di canali musicali specifici.

Sembra quasi necessaria e vitale l’unione di immagini e musica per ottenere una risultante diretta a colpire in maniera coinvolgente l’interesse del pubblico. Sentito come un rafforzativo del prodotto musicale, per condurlo ad un’espansione su larghissima scala, il videoclip si configura come bisogno primario. È un arricchimento volto al miglioramento non tanto del materiale primario quanto alla ricezione del destinatario che si sente attirato e presta maggiore attenzione alla risultante.

Per permettere ciò, ovviamente, necessitiamo dell’introduzione del ruolo del video maker, colui che rende possibile il tutto. Armato di fotocamere, videocamere, programmi eccellenti e passione costui è in grado di affiancare tematiche e vicende sotto forma di immagini al prodotto scelto. Specializzato e attento il video maker compie una serie di “prove” per scegliere la soluzione ottimale, si preoccupa di raccogliere tutto il materiale video necessario per poi attivare la seconda fase di lavoro, quella del montaggio. È un lavoro minuzioso, una lavoro fatto di scelte attente, pensate e ripensate. Effetti speciali, correzioni, rielaborazioni sono certamente importanti ma non più dell’occhio e della mano del regista.

Il senso comune non è abituato a cogliere la complessità di un prodotto che rimane spesso in secondo piano, ma se ci fermassimo ad osservare meglio noteremmo la cura e la portata del lavoro di questi tecnici.