La vita d David Gale è un film drammatico del 2003 sotto la regia di Alan Parker. La sua profondissima sceneggiatura (carica di dialoghi intensi) è stata curata da Charles Randolph.
David, impersonato da Kevin Spacey, è un docente di filosofia stimatissimo che porta avanti i suoi ideali senza mai demordere. Ideali comuni con la sua collega Constance. Comune è, quindi, la battaglia per l’abolizione della pena di morte, considerata ingiusta e fallibile. L’uomo viene infatti ingiustamente condannato a morte per l’omicidio della sua amica.
A Elizabeth Bloom (Kate Winslet), giornalista, viene affidata un’intervista all’assassino quattro giorni prima della sua esecuzione. Durante la chiacchierata David chiede alla donna di indagare sulla vicenda, di scoprire la verità . Così Elizabeth inizia le sue ricerche.
Ricca di colpi di scena, la vicenda si muove tra passione, sofferenza e mistero. Non è una semplice pellicola di denuncia, ma una vera e propria riflessione etico-filosofica sui metodi di condanna. I continui flashback danno vita ad un intreccio di false piste e indizi che , a tratti, confondono anche lo spettatore. Fino a giungere alla svolta finale: David non è colpevole. Il professore e Constance, di comune accordo, hanno compiuto un gesto estremo volto a dimostrare la fallibilità del sistema giudiziario. Un uomo innocente ma consapevole sta per essere giustiziato ingiustamente.
È questo il perno della vicenda, è su questo che si vuole far cadere l’attenzione. Lo sguardo sconcertato deve lasciare spazio alla riflessione.
Bisogna vivere perseguendo i propri ideali. Bisogna dare valore alla vita. Solo così anche la morte acquisirà valore.