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Blue Jasmine

"C'è un limite ai traumi che una persona può sopportare prima di mettersi ad urlare in mezzo alla strada".

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La scena che apre il film è indicativa. Jasmine (Cate Blanchett) è presentata nella sua nuda complessità. Viene subito presentatao il ricordo alfa: la canzone Blue Moon, che successivamente  assumerà la forma di  ossessione reiterata. In viaggio parla della sua vita, del suo adorato e ricco marito Hal, di medicine, di medici che hanno "ucciso" i suoi genitori, di sua sorella Ginger da cui sta andando a vivere. Tutto questo ad una povera sconosciuta che, stanca,  fugge appena possibile. I monologhi si ripresentano più volte durante il film, come quello ai due nipoti straniati, figli di Ginger. Questi dialoghi a senso unico sono un punto cardine perchè ci fanno comprendere la triste solitudine della protagonista. Jasmine è strenuamente legata al passato, le persone che aveva accanto le ha lasciate nei ricordi, a cui ricorre però spessissimo, fino all punto di alienarsi dalla realtà.
La jasmine del presente è una donna che ha dovuto fare i conti con i frantumi del mondo che aveva costruito  e col disincanto dopo la distruzione di una vita apparentemente brillante.
I continui  flashback potrebbero disorientare lo spettatore meno attento, ma questo ricorrere repentinamente alla visione del passato ci cattura, ci porta nella parte di vita di Jasmine che più amava, dove possiamo vederla felice e appagata, dove possiamo vedere come avrebbe voluto essere. Ma in realtà il desiderio del personaggio si scontra con quello del regista (Woody Allen)  che vuole mostrarci tutti i lati di lei, anche quelli più scomodi, come il suo tacere dinanzi alla realtà delle cose pur di mantenere in piedi la vita che aveva costruito.
Il punto di vista della protagonista è più attuale che mai, la sua storia è emblema di tante altre. Jasmine non è solo nella pellicola, Jasmine è nella vita reale. E' la donna delusa dal marito adultero. E' la donna che sogna per una vita e vede tutto sfumare davanti agli occhi. E' la donna preda degli eventi che cade nell'esaurimento nervoso. E' la donna che non riesce a fare a meno degli ansiolitici, suo unico sostegno. E' la donna che ha sempre rifiutato famiglia ed origini e che ora è costretta dagli eventi a fare ritorno nello stesso piccolo mondo che credeva di aver dimenticato. E' la donna fragile che rimpiange una vita che, in fondo, non era così perfetta. E' la donna che, impegnata nella scalata sociale, ha sacrificato  l'essere per l'apparire e che ne paga le conseguenze. E' la donna che si ribella ai continui tradimeni del marito in maniera inimmaginabile e che si sente tanto in colpa da tentare di rimuovere quella dolorosa resonsabilità dalla sua mente.
Magistrale è l'interpretazione di Cate Blanchett che si è aggiudicata il Premio Oscar per la Miglior attrice protagonista  e che incarna perfettamente il personaggio, con le sue manie, con le sue perdite di lucidità e con le sue nevrosi. Con classe e infinita raffinatezza riesce ad interpretare il complesso dramma di Jasmine.
Una pellicola da non perdere, una storia che merita di essere compresa.

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